Comacchio
30 Marzo 2019
Due le persone accusate di omicidio colposo, nel giugno 2017 la giovane 25enne morì sbalzata dalla moto dopo un scontro con una Bmw sulla Sp15

Sentiti i primi testimoni nel processo per la morte di Francesca Farinelli

di Daniele Oppo | 2 min

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Francesca Farinelli

Comacchio. È iniziata venerdì mattina l’istruttoria del processo per la morte di Francesca Farinelli, la 25enne deceduta in un incidente stradale avvenuto nel giugno del 2017 sulla provinciale 15 a Comacchio, all’altezza del distributore di benzina e a pochissima distanza dall’ospedale San Camillo.

Il giudice Giulia Caucci ha ascoltato le testimonianze del carabiniere che eseguì i rilievi dopo l’incidente – che ha descritto la scena come “apocalittica” -, e dei testimoni che hanno assistito alla tragedia in maniera più o meno diretta.

Imputati per omicidio stradale sono l’amico di Francesca, il ragazzo di 36 anni (difeso dagli avvocati Fabio Anselmo e Rita Gavioli e che è anche parte civile per le gravi ferite riportate) che guidava la moto sulla quale Farinelli sedeva come passeggera e che rimase gravemente ferito; e l’uomo di 85 anni (difeso dall’avvocato Gianluca Filippone) al volante della Bmw 320 che aveva ormai quasi compiuto la svolta verso il distributore di benzina e contro la quale finì la Honda Hornet 600, scontrandosi col paraurti posteriore. I due sono imputati rispettivamente per aver oltrepassato i limiti di velocità e per non aver dato la precedenza, invadendo la carreggiata al momento della svolta.

In udienza si è cercato di dare una prima ricostruzione della dinamica, non semplice e non molto aiutata dalle immagini delle telecamere presenti nella stazione di servizio. Saranno fondamentali le consulenze tecniche.

Quel che appare certo è che la moto abbia effettuato il sorpasso di almeno due autovetture – come hanno confermato le testimonianze – prime di rientrare in carreggiata e colpire la Bmw. Non si sa se abbia frenato: non sono stati rilevati segni sull’asfalto in tal senso. Uno degli addetti alla pompa di benzina ha affermato di aver sentito il rumore di una moto che accelerava, di essersi voltato ma non di averla vista, di essersi voltato dall’altra parte e di aver visto l’auto in manovra. Poi l’impatto.

Una delle testimoni ha raccontato di essere stata poco prima superata dalla moto, di aver notato in quel frangente che la Farinelli aveva una camicia allacciata alla vita e di aver pensato che se si fosse slacciata avrebbe potuto creare dei pericoli, finendo magari sul parabrezza di qualche auto. Poco dopo, ha raccontato ancora, ha visto “una cosa svolazzare in aria, ho pensato fosse la camicia, invece era la ragazza perché poi ho l’ho vista a terra e aveva ancora la camicia legata alla vita”.

Si ritorna in aula a fine settembre, quando toccherà ai consulenti delle parti.

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