Attualità
28 Marzo 2019
Le indagini sono scattate dopo il ricovero al Sant'Anna di due 15enni in stato di incoscienza. I genitori: "Il personale voleva evitare scocciature allontanandoci il prima possibile"

Alcol a minori e fino a tarda notte: il questore mette i sigilli al Madame Butterlfy

di Ruggero Veronese | 4 min

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Serate in discoteca mirate a un pubblico di adolescenti, che potevano prenotare tavoli riservati e farsi servire bottiglie di champagne e vodka, in barba a tutte le norme contro la somministrazione di alcol a minori e anche oltre le tre di notte, limite obbligatorio anche per la normale clientela maggiorenne. Sono questi fatti ad aver portato alla chiusura temporanea per una settimana della discoteca Madame Butterlfy in via Padova, decisa dal questore Giancarlo Pallini che ha applicato l’articolo 100 del Tupls in seguito alle indagini della divisione polizia amministrativa di Ferrara.

Gli agenti hanno infatti fatto luce su una serie di irregolarità ripetute, continue e abituali all’interno del locale che coinvolgevano la clientela minorenne, legate in particolari alle ‘liste tavoli’ raccolte prima degli eventi dai Pr della discoteca, che hanno il compito di raccogliere adesioni e prenotazioni in cambio di una percentuale (normalmente del 10%) sugli ingressi dei clienti. Una dinamica che secondo gli agenti della questura può disincentivare i controlli sulla clientela e, di conseguenza, generare irregolarità: i Pr infatti trascuravano di verificare l’età dei ragazzi e riempivano le liste di minorenni anche durante eventi in cui il consumo di alcol non era certo un mistero (come in occasione della serata “C’era una volta la vodka”), in modo da portare più persone possibile nel locale e aumentare i propri guadagni.

Ma le indagini della questura hanno messo in evidenza come anche il resto del personale fosse consapevole delle possibili irregolarità all’interno. Le verifiche sul campo sono iniziate dopo la notte del 23 febbraio, quando due 15enni sono stati ricoverati all’ospedale Sant’Anna di Cona con tassi alcolemici a dir poco fuori controllo: 2,25 e 2,89 grammi per litro. Per avere un termine di paragone, si ricorda che il limite per mettersi alla guida è 0,5 g/l, e che da 1,5 g/l scattano le sanzioni più severe e addirittura il sequestro preventivo del mezzo.

Sono così scattate le verifiche della polizia amministrativa che hanno permesso di constatare come i baristi del locale non chiedessero alcun documento ai clienti per verificarne l’età, nemmeno durante gli eventi rivolti a un pubblico adolescente o quando il giovane aspetto dei ragazzi avrebbe dovuto far nascere qualche sospetto sulla loro età.

Ma quel che colpisce di più nella ricostruzione della questura è anche “il tentativo” da parte del personale “di far passare gli episodi sotto la responsabilità degli stessi ragazzi e non del locale”, dimostrato sia dalle verifiche sul campo che dal racconto dei testimoni, in buona parte genitori dei giovani clienti. La madre di un ragazzo che era stato fatto uscire dal Madame Butterlfy perchè ubriaco ha raccontato alla polizia che “mentre ero all’ingresso un buttafuori mi ha chiesto se cercavo mio figlio indicandomi che era fuori seduto su un blocco di cemento. Ci ha riconosciuti, era sveglio, ma non stava in piedi e caricato in auto siamo andati subito al pronto soccorso. La cosa come è avvenuta mi è sembrata alquanto strana in quanto il personale di sicurezza vedendo un minore stare male, secondo me, non doveva buttarlo fuori dal locale ma accudirlo e chiamare i soccorsi medici. Cosa che non hanno fatto. Quando sono arrivata davanti al Madame ho visto che altri minori uscivano dal locale in condizioni simili a quelle di mio figlio”.

Altre dichiarazioni acquisite dalla polizia riferiscono di una situazione “grottesca” relativa ad un analogo episodio che ha coinvolto un 15enne: “Arrivati al Madame, il buttafuori e una persona del locale che avevano chiamato all’ingresso, volevano farmi prendere mio figlio per portarlo in macchina. Io li ho avvisati che avevo nel frattempo già chiamato l’ambulanza e preferivo che mio figlio stesse al caldo dentro la discoteca. Mio figlio era seduto su una panchina nell’ingresso senza giubbino. La mia sensazione è stata quella che il signore del locale e il buttafuori volevano che ci allontanassimo il prima possibile evitando così scocciature. Anzi l’uomo del locale mi ha addirittura detto che mio figlio non poteva stare così male per aver bevuto e sicuramente aveva presso della droga. Ribadisco che mio figlio era seduto sulla panchina, non era svenuto, ma non rispondeva alle domande ed era in uno stato di semi incoscienza. Io in quel momento non ho dato più di tanto retta alle accuse della persona e mi sono preoccupata di mio figlio”.

Una serie di segnalazioni, testimonianze e resoconti che, unite alle indagini sul campo, hanno portato il questore alla decisione di applicare i provvedimenti del Tupls e chiudere  battenti alla discoteca. Tra le irregolarità rilevate anche la vendita di alcolici dopo le 3 di notte, osservata direttamente dagli agenti, e la promozione sui canali social del locale di serate rivolte a minorenni, con fotografie realizzate durante le serate che mostrano adolescenti che festeggiano tenendo in mano bottiglie di champagne, vodka e altri superalcolici.

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