Attualità
25 Marzo 2019
Georg Sobbe, titolare de 'La Nena', parla dei frequenti blocchi della conca di Pontelagoscuro che impediscono lo sviluppo del settore

Turismo fluviale, la denuncia del capitano: “Molti annunci, pochi investimenti”

di Ruggero Veronese | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

“Il turismo fluviale a Ferrara? Non potrà mai davvero svilupparsi, fino a quando la Regione e la politica locale non risolveranno il problema della conca di Pontelagoscuro”. A parlare è Georg Sobbe, capitano e titolare dei due battelli ‘La Nena’ e ‘Lupo’ che effettuano escursioni lungo i vari rami del Po raggiungibili dall’attracco in via Darsena.

Un’attività che nel corso del tempo ha dovuto fare i conti con i frequenti problemi pratici legati non solo alla navigabilità del fiume, ma anche alle infrastrutture che consentono i viaggi delle imbarcazioni, come la chiusa di Valle Lepri inattiva in seguito al drammatico incidente che costò la vita di due tecnici o la conca di Pontelagoscuro, principale ‘snodo’ della zona.

Negli ultimi mesi infatti le escursioni nel ramo principale del Po durante i fine settimana sono state impossibili a causa dell’indisponibilità di un operatore fisso per aprire la conca. Un problema che non si presenta nel vicino Veneto, dove è disponibile un numero di telefono per gli operatori fluviali per richiedere l’apertura di conche e chiuse e consentire così viaggi ed escursioni per sette giorni alla settimana.

Anche grazie alle ripetute richieste di Sobbe e del suo equipaggio, nelle ultime due settimane la Regione sembra intenzionata a porre un rimedio almeno provvisorio alla questione: “Faranno un appalto all’esterno per dare in gestione il servizio – spiega il titolare delle imbarcazioni -, e questo dovrebbe consentirci di programmare le escursioni nei fine settimana, ma spero in futuro di vedere un impegno maggiore verso il turismo fluviale: fino ad oggi dalla politica abbiamo visto molti annunci, ma pochi veri investimenti”.

Solo nel corso dell’ultimo anno, ‘La Nena’ ha dovuto interrompere o cancellare diverse escursioni già programmate con i turisti, con conseguente danno di immagine all’attività, che ha anche chiesti un risarcimento danni per il viaggio a Venezia del 22 settembre scorso saltato proprio per la chiusura della conca.

“Ci capita di leggere proclami e dichiarazioni di impegno per sostenere il turismo fluviale – afferma Sobbe -, ma la verità è che nelle condizioni attuali, con i problemi legati alle nostre infrastrutture, non ci sono le condizioni per lo sviluppo del settore. Servirebbero altre cinque o sei attività come la nostra per far conoscere in modo diffuso il nostro fiume. Altre regioni investono per il turismo e i trasporti sui corsi d’acqua e fanno sì che fiumi e canali siano costantemente navigabili, anche e soprattutto durante i giorni festivi: all’Emilia-Romagna serve un segnale dello stesso tipo”.

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