Attualità
7 Febbraio 2019
Il rettore di Ferrara sarà ricevuto a Roma dal ministro Bussetti, che "si sta muovendo per avviare una soluzione alla necessità di nuovi medici"

Abolizione del numero chiuso: Zauli al Miur per discutere della proposta

di Ruggero Veronese | 2 min

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La prossima settimana il rettore dell’Università di Ferrara Giorgio Zauli sarà a Roma per discutere col ministro dell’istruzione Marco Bussetti della proposta di abolire il numero chiuso alla facoltà di medicina.

È quanto si apprende attraverso l’agenzia stampa Adnkronos, che attraverso fonti ministeriali rivela che “Il Miur la prenderà in considerazione e la valuterà con attenzione”, e che Bussetti “si sta muovendo, opportunamente coordinandosi con la Salute, per avviare a soluzione il tema sempre più impellente relativo alla necessità di nuovi medici per i prossimi anni”.

Una soluzione che quindi potrebbe anche passare per la proposta di Zauli, che ad Adnkronos si dichiara speranzoso “che il nostro progetto pilota venga accolto: dopo circa 20 anni possiamo dire che la legge sul numero chiuso ha diversi punti deboli e che i quiz non sono affidabili per selezionare gli studenti più motivati a diventare i medici di domani”. La ‘scommessa’ del rettore ferrarese si basa sull’incentivare la motivazione e il senso di responsabilità degli studenti, che si troverebbero a competere non più gli uni contro gli altri per l’accesso ai corsi, ma contro ‘se stessi’ per raggiungere un alto livello di valutazioni (dopo il primo trimestre bisognerà avere la media del 27, pena il trasferimento a biotecnologie) e conservare la propria posizione.

Un’idea che in queste settimane ha trovato sia sostenitori che oppositori, gli uni e gli altri a sottolineare i possibili pro e contro della riforma: se da un lato l’assenza di competizione reciproca potrà favorire la cooperazione e il lavoro di gruppo (“due elementi fondamentali per i medici moderni”, afferma Zauli), sul fronte opposto la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici afferma che il progetto di Zauli “non farebbe che ingrossare all’inverosimile l’imbuto formativo che già oggi imprigiona 10mila giovani medici, a cui è negata la prosecuzione della formazione post-laurea”. Dopo la visita di Zauli al Miur, forse si saprà anche quale sarà la posizione del governo in merito.

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