Copparo
18 Gennaio 2019
Giovedì mattina la cerimonia in memoria del vice brigadiere che 46 anni fa perse la vita mentre era sulle tracce di un assassino

Chi era Armando Sepe, il carabiniere casertano celebrato ogni anno a Copparo

di Ruggero Veronese | 3 min

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Armando Sepe

Copparo. Anche quest’anno nel duomo e nel centro storico di Copparo si è tenuta una cerimonia di commemorazione dedicata ad Armando Sepe, carabiniere morto in servizio a Copparo il 17 gennaio 1973 mentre era sulle tracce di un assassino. Una storia, quelle di Sepe, poco conosciuta in particolare dalle nuove generazioni e che vale la pena ricordare nel giorno delle celebrazioni.

Sepe era originario di Carinaro, in provincia di Caserta, e prestava servizio come vice brigadiere a Copparo dai primi anni ’70. La mattina del 17 gennaio 1973 tutto il paese rimase sconvolto da un atroce delitto: un copparese, Paolo Sapori, assassinò il figlio e cercò di uccidere la moglie, per poi darsi alla fuga. Ma prima di scappare dalla villetta dove si era consumato il delitto, l’uomo aprì le valvole del gas, che si diffuse in tutta l’abitazione.

Una volta giunto sul posto, Sepe fece allontanare a distanza di sicurezza tutto il personale operativo e le altre persone sul posto e si avvicinò alla casa da solo, nel timore che l’assassino potesse ancora trovarsi all’interno e fosse pronto a reagire con le armi al tentativo di arresto. Suonò al campanello dell’abitazione ma il contatto elettrico scatenò l’esplosione del gas, che aveva ormai saturato l’edificio: la detonazione fu violentissima e fatale per il vice brigadiere, che rimase sepolto dalle macerie. I frammenti scagliati dall’esplosione ferirono altre persone, che riferirono di essersi salvate proprio grazie a quell’azione preventiva di Sepe, che per limitare i rischi si era assunto la responsabilità di avvicinarsi da solo al luogo del delitto. Il giorno successivo Copparo e Carinaro proclamarono il lutto cittadino.

Il sottoufficiale è stato insignito il 29 maggio 1973 della Medaglia d’Argento al Valor Civile alla memoria, con la seguente motivazione: “Consapevole di dover affrontare un pericoloso criminale, che si era rifugiato nella propria abitazione, dopo aver ucciso un proprio congiunto ed averne feriti altri due, con esemplare coraggio e generoso altruismo, faceva arrestare a prudente distanza il dipendente che lo accompagnava proseguendo da solo. Nell’azionare il campanello elettrico della porta, provocava l’esplosione del gas, di cui il folle aveva saturato l’immobile, venendo travolto dalle macerie. Esempio altissimo di attaccamento al dovere e di assoluto sprezzo del pericolo. Il 17 gennaio 1973 in Copparo (Ferrara)”.

Ad Armando Sepe sono dedicate due vie a Copparo e a Carinaro, suo paese natale, e le due località sono unite anche nelle celebrazioni periodiche in ricordo del carabiniere. Il carabiniere è stato citato in numerose occasioni anche dall’associazione di volontariato Vittime del Dovere, la cui sezione di Finale Emilia gli ha intitolato il nome.

Alla cerimonia che si è svolta in mattinata (17 gennaio) a Copparo erano presenti il figlio Giuseppe ed i familiari, il prefetto di Ferrara Michele Campanaro, il procuratore della Repubblica Andrea Garau, il colonnello Andrea Desideri del Comando Provinciale Carabinieri di Ferrara, il commissario prefettizio del neo Comune di Riva del Po’ Pinuccia Niglio, il sindaco di Copparo Nicola Rossi e il maggiore Giorgio Feola, comandante della Compagnia Carabinieri di Copparo. Presenti anche i rappresentati dell’Arma e delle altre forze dell’ordine provinciali e locali, le associazioni combattentistiche d’Arma in congedo, due classi dell’istituto comprensivo di Copparo e alcuni parenti del brigadiere. Dopo la messa, i partecipanti hanno formato un composto corteo che ha deposto una corona di alloro, alla memoria, presso il monumento ai caduti nella piazza principale di Copparo.

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