La nuova gestione dell’ippodromo parla ferrarese e… francese. L’impianto ippico è stato affidato in concessione per dieci anni a una rete temporanea di impresa formata da Nord Est Ippodromi, Asd Ippodromo di Ferrara, Al Top Stalloni, Uaipre e studbook belga Sbs che si è aggiudicata il bando comunale per il rilancio dell’ippica in città e non solo.
Pronti al galoppo i lavori di adeguamento e riqualificazione del complesso immobiliare: il recupero della tribuna, attualmente inagibile, sarà ultimato entro agosto (con un investimento di 130mila euro) per consentire agli appassionati di guardare le corse al trotto seduti su 400-500 seggiolini numerati.
Tra le priorità anche il ripristino dell’ex centro di incremento ippico che diventerà un laboratorio veterinario completo con tanto di centro di produzione del seme equino. Più lungo il cronoprogramma per la ristrutturazione del maneggio coperto, prevista entro il 2023.
La lunga cavalcata sarà seguita dalla Soprintendenza: l’ippodromo, infatti, è considerato un bene storico-culturale e sarà soggetto a vincoli sia per il cantiere in mano alla Rti, sia per quello affidato al Comune che si occuperà del consolidamento strutturale post sisma della palazzina, il cui primo piano verrà adibito a uffici e sala riunioni mentre i piani superiori attualmente vuoti saranno disponibili in futuro, e della scuderia 5 dichiarata inagibile dopo il terremoto che riaprirà entro il 2019. In funzione le scuderie 1 e 2 concessionate a Uaipre.
Il raggruppamento di imprese – che ha vinto l’asta con un aumento del canone pari al 20%, ovvero 6mila euro complessivi a condizione dei lavori di adeguamento – gestirà anche l’anello della pista, le aree verdi, i tre paddock centrali, la torretta per i giudici, ingresso e parcheggi per controllare gli accessi nelle ore notturne e le aree comuni in accordo con la contrada di San Luca.
Ognuno con un suo preciso compito: Nord Est Ippodromi presieduto da Stefano Bovio tornerà a gestire l’impianto ferrarese come fatto per oltre 20 anni prima dello stop per adeguamenti voluto dall’Unire, organizzando gare di trotto, mentre l’associazione sportiva ferrarese Ippodromo rappresentata da Monia Montanari si occuperà delle attività sportive dilettantistiche e sociali come la pet-therapy.
Al Top Stalloni seguirà la riproduzione e commercializzazione del seme equino “a difesa della qualità fino alla selezione dei migliori stalloni e fattrici a livello europeo” assicura il responsabile tecnico Pier Rodofolo Avezzù; Uaipre continuerà a curare i libri genealogici e lo sviluppo dei cavalli di pura razza spagnola e Sbs , come spiegato dal vicepresidente Jacques Fraselles, emetterà i ‘passaporti’ per eccellenti esemplari belgi ai vertici mondiali nelle gare di salti ad ostacoli.
“Dopo una serie di tentativi non andati a buon fine per trovare una gestione all’altezza della complessità del nostro ippodromo, mantenendo la vocazione all’ippica e salvaguardando la storia dei suoi fasti passati, finalmente abbiamo raccolto la disponibilità di realtà locali e partner stranieri altamente qualificati” annuncia il sindaco Tiziano Tagliani, affiancato dall’assessore Roberto Serra e dalla dirigente del Servizio Patrimonio Alessandra Genesini, che intravede una “piccola cittadella dello sport legata alle vicine piscina e bocciofila”.
Ma il sogno guarda ancora più lontano. “In Italia non esistono mestieri legati all’ippica a causa della mancanza di scuole di formazione di mariscalco e cavaliere che sono invece obbligatorie in Belgio” spiega la consigliera economica dell’Ambasciata Belga in Italia Cécile Flaglothier che vorrebbe ribaltare la situazione con un accordo tra Regione e Centro Europeo in Vallonia per istituire corsi di formazione nel nostro Paese e magari proprio nella nostra città.
Tra le intenzioni future, offrire sconti ai giovani per avvicinarli al mondo equestre e mostrare le carrozze meravigliose di proprietà della Regione e custodite nelle scuderie. Sotto un nuovo nome: Vittorio Anselmi (FI), infatti, propone di intitolare l’ippodromo a Cesare Fiaschi che ha portato l’equitazione ferrarese ai suoi massimi livelli nel Rinascimento.
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