Politica
12 Gennaio 2019
Fochi suggerisce di aprire i principali monumenti cittadini per offrire una panoramica sulle operazioni in corso ed evitare impatti sul turismo durante i lavori

Cantieri per il restauro aperti al pubblico: la proposta M5S per ‘rivoluzionare’ il turismo ferrarese

di Ruggero Veronese | 3 min

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L’ex Teatro Verdi durante una visita guidata nel dicembre 2016

Una proposta attesa da anni – forse decenni – da tutti gli ‘umarells’ di Ferrara, quella che approderà lunedì in consiglio comunale. L’idea del consigliere pentastellato Claudio Fochi è infatti di “trasformare i cantieri in atto e previsti su emergenze architettoniche importanti nella nostra città in opportunità di fruizione turistica e culturale”. Insomma: aprire al pubblico i cantieri per il restauro dei principali monumenti della città.

Una proposta motivata secondo Fochi da almeno due ragioni. La prima è di pura necessità: Palazzo Schifanoia, la cattedrale e in futuro anche il Castello Estense devono essere sottoposti a importanti interventi di restauro e consolidamento che ne potrebbero limitare la fruibilità anche negli anni a venire. Per evitare un impatto sul turismo ferrarese Fochi chiede quindi all’amministrazione “di adoperarsi per trasformare una criticità in opportunità turistica”.

Ma secondo il consigliere pentastellato questa soluzione permetterebbe anche ai visitatori di godere dei monumenti da un nuovo punto di vista, trasformandosi così anche in un’operazione culturale. Nei cantieri in corso infatti secondo Fochi “ci si può familiarizzare con i principi base delle tecniche di restauro e, contestualmente, fruire di beni monumentali artistici da un punto di vista esperienziale diverso , favorendo l’importanza della salvaguardia dei beni monumentali in una città che si vanta di essere inserita nei 51 siti italiani Unesco”.

Il consigliere del M5S Claudio Fochi

Il tutto sarebbe da attuare secondo il consigliere pentastellato seguendo determinati criteri per la sicurezza dei visitatori e delle opere stesse, e quindi “con adeguato monitoraggio e collaborazione di personale impegnato nei restauri o personale che ne abbia contezza. Visto che Ferrara si pregia di ospitare periodicamente una fiera internazionale del restauro che riscuote crescenti consensi, riteniamo che la nostra proposta possa non solo contribuire a stabilire sinergie con tale evento ma anche essere seriamente presa in considerazione dai competenti assessorati dell’attuale giunta come ulteriore opportunità culturale e turistica”.

Per scoprire che accoglienza avrà la proposta del Movimento 5 Stelle occorrerà attendere il prossimo consiglio comunale. In passato infatti l’amministrazione ferrarese aveva lanciato iniziative simili durante il restauro di opere e monumenti (ad esempio in tempi recenti con la statua di Ludovico Ariosto, alla Certosa e all’ex Teatro Verdi), ma si trattò di occasioni estemporanee durante giornate appositamente organizzate. Aprire i cantieri in modo continuativo potrebbe essere un modo per ripetere il successo di quelle iniziative e ampliare ulteriormente la sensibilità collettiva sul tema del restauro (oltre che sui monumenti ferraresi), ma potrebbe anche rischiare di allungare tempi e costi dei cantieri, caricando chi ci lavora di nuove funzioni e responsabilità di controllo e sicurezza. In attesa della decisioni del consiglio, forse proprio un contributo degli ‘addetti al settore’ potrebbe fornire basi più solide per affrontare la discussione.

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