Politica
8 Gennaio 2019
Levata di scudi contro la modifica al nuovo codice della strada. L'assessore: "Per noi continua a valere il nostro regolamento"

Auto ibride ed elettriche in Ztl? Modonesi ‘disobbedisce’ al governo: “Passo indietro di 50 anni”

di Ruggero Veronese | 3 min

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“Fare entrare le automobili nei centri storici significa portare indietro l’orologio di 50 anni”. È netto il giudizio dell’assessore alla mobilità ferrarese Aldo Modonesi sulla modifica al nuovo codice della strada approvata nell’ultima legge di bilancio, che di fatto ha aperto le Ztl di tutta Italia ai mezzi elettrici e ibridi attraverso un comma (il 103 dell’articolo 1) in cui si dispone che “nel delimitare le zone di cui al comma 9 (le Ztl, ndr) i comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida”.

Una norma che proprio in queste ore sta provocando una levata di scudi da parte di sindaci e assessori di mezza Italia, che contestano sia l’azzardata ‘sovrapposizione’ tra auto elettriche e ibride (visto che solo le prime sono effettivamente libere da emissioni, mentre quelle ibride usano, pur in misura ridotta, anche motori tradizionali), sia la prospettiva stessa di veder aumentare il traffico nei centri storici delle città, a prescindere dall’impatto ambientale dei veicoli.

Proteste che hanno portato al rapido dietrofront del sottosegretario ai trasporti del Movimento 5 Stelle, Michele Dell’Orco, che ha rinnegato la paternità della norma (pur approvata con voto di fiducia dai parlamentari pentastellati) e promesso una modifica alla norma ‘al primo provvedimento utile’.

In attesa del ‘primo provvedimento utile’ (per il quale non è al momento nota alcuna tempistica), nei Comuni di mezza Italia ci si chiede se i regolamenti delle Ztl dovranno subire delle modifiche per consentire l’ingresso di auto elettriche e ibride anche per chi non è residente o non gode di altre autorizzazioni. Come a Como, dove la giunta ha chiesto un parere tecnico all’Anci per chiarire l’interpretazione da dare alla norma nazionale.

Da Ferrara invece l’assessore alla mobilità Aldo Modonesi assicura di non voler dar seguito alle implicazioni della normativa e che “per noi continua a valere il nostro regolamento, quindi non modifichiamo niente. È giusto incentivare l’utilizzo di mezzi ecologici, ma chi vuole entrare in una Ztl con l’automobile a Ferrara lo fa o perché ci vive, o perché ci lavora, oppure perché ha un permesso di carico e scarico. Se lo fanno con un mezzo elettrico non devono pagare nulla, altrimenti se ci sono delle emissioni ha un costo, che viene scontato quando il mezzo è ibrido”.

Quindi a Ferrara nessuna ‘deregulation’ in vista per i mezzi elettrici e ibridi: secondo l’assessore chi fino a oggi non era abilitato a circolare nelle Ztl non potrà iniziare a farlo in virtù della manovra approva in Parlamento. Una norma che comunque Modonesi spera dalla vita breve, nonostante la frecciata finale non sembri indicare troppa fiducia nell’operato della maggioranza al governo: “Per noi continua a valere il regolamento, ora aspettiamo l’esecutivo. Speriamo solo che abbiano la stessa fretta che hanno dimostrato nell’approvazione di altre norme, come quando si parlava di condoni fiscali o immobiliari”.

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