Attualità
21 Dicembre 2018
Concerto sabato 22 dicembre, riapertura ufficiale dal 5 gennaio. Recuperati coro, ciborio e pale d'altare. Continua la manutenzione su alcune opere

San Cristoforo riapre a Natale, un cantiere nel cantiere per il restauro del patrimonio artistico

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il regalo di Natale del Comune ai ferraresi è la riapertura di San Cristoforo alla Certosa che, a conclusione dei lavori post sisma, riaprirà sabato 22 dicembre alle 17 con il tradizionale concerto natalizio nel tempio, dichiarato parzialmente inagibile dopo il terremoto del 2012 e chiuso definitivamente dopo le scosse nel centro Italia.

In poco più di un anno (il cantiere è partito a settembre 2017) sono stati ‘mimetizzati’ i danni del terremoto ma fino a fine febbraio proseguirà il “cantiere nel cantiere” per il restauro del patrimonio artistico. Sono una sessantina le opere, compresi gli arredi dell’affascinante coro di Sant’Andrea e del ciborio monumentale, oggetto di manutenzione.

Alcuni dipinti, come le pale che decorano gli altari delle 12 cappelle laterali, sono stati già ricollocati nella sede originaria mentre altri, protetti nei box appositamente creati nel transetto, sono in fase di restauro.

“Dopo la riapertura della Certosa, andiamo a concludere l’ennesimo cantiere di consolidamento strutturale post sisma che ci ha portato a lavorare su tutta la chiesa e anche nelle parti non visibili con un investimento di 1,2 milioni coperto dai fondi commissariali della Regione” annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi che ringrazia il raggruppamento di imprese Tuffanelli di San Martino e Sangiorgi di Bosco Mesola per aver “lavorato con grande professionalità e cura in un luogo bello e prestigioso come questa chiesa-museo”.

A entrare nel dettaglio dell’intervento è la dirigente del Servizio Beni Monumentali Natascia Frasson: “Sono stati realizzati bendaggi con fibre di acciaio nelle navate centrale e laterali per procedere con la cerchiatura e preservare la struttura delle volte e della copertura; sono tuttora in corso i lavori esterni al manto di copertura dell’abside e di recupero dell’apparato decorativo che, durante la fase di smontaggio e catalogazione, ha fatto emergere la necessità di un lifting finanziato con 50mila euro di contributi comunali“.

“Un’operazione accurata avvenuta in loco per non far subire shock termici alle opere su tavola attraverso un costante rilevamento igroclimatico” interviene il restauratore Giovanni Giannelli del laboratorio Nonfarmale di Bologna che non nasconde le difficoltà per la messa in sicurezza e protezione delle opere di Bononi, Bastarolo, Bastianino e Roselli, di cui alcune “hanno bisogno di trattamenti più mirati a causa della presenza di tarli nel legno”.

“Questo patrimonio di qualità aveva subito un primo intervento nel 2010 e, quando è arrivato il terremoto, è stato un momento molto drammatico perché si pensava fosse stato vanificato tutto il lavoro fatto ma fortunatamente non è così” ricorda il dirigente del Settore Attività culturali Giovanni Lenzerini che sta definendo il programma di visite guidate su prenotazione per ammirare i progressi dei lavori di restauro.

Dal 5 gennaio il tempio sarà aperto tutti i sabati e domeniche dalle 10 alle 16, mentre per la riapertura sette giorni su sette bisognerà attendere la prossima primavera. Intanto sabato andrà in scena il concerto di Natale promosso dal Comune di Ferrara in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Claudio Abbado, l’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e Ferrara Tua srl.

Un’occasione che vedrà protagonista il coro polifonico Santo Spirito di Francesco Pinamonti cantare con l’ensemble strumentale veneziano “Le Figlie del Choro” diretto dal maestro Roberto Zarpellon in un repertorio dedicato a Vivaldi, con due capolavori come il Magnificat RV 611 e il Gloria RV 588, in un connubio corale e orchestrale esaltato dalle voci soliste di Ilenia Tosatto, Silvia Alice Giannolla e Diego Tosetto.

Il concerto, previa assegnazione dei posti riservati agli invitati, è aperto a tutta la cittadinanza che vi potrà accedere liberamente fino a esaurimento dei posti disponibili.

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