Fiscaglia
7 Dicembre 2018
Concluso il procedimento a carico della 40enne di Migliarino. La difesa: “Speriamo che possa farsi una nuova vita e buttarsi alle spalle questa terribile vicenda”

Neonata nel freezer. La madre patteggia 2 anni e 8 mesi

di Daniele Oppo | 2 min

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Si è chiuso con un patteggiamento a 2 anni e 8 mesi (pena sospesa) il processo a carico di Mirka Rolfini,  la 40enne di Migliarino che nascose nel freezer la figlia appena nata e morta poco dopo, a seguito di un parto di cui probabilmente non fu cosciente fino all’ultimo giorno.

L’accusa (sostenuta dalla pm Isabella Cavallari) era stata derubricata da omicidio volontario a omicidio colposo, anche perché il collegio difensivo composto dagli avvocati Gian Luigi Pieraccini e Monica Guerzoni, è riuscito a dimostrare che già in precedenza la donna aveva avuto difficoltà a riconoscere delle gravidanza, anche a causa dell’assunzione di un farmaco per l’artrite reumatoide, il Reumaflex, che le provoca sanguinamenti simili al ciclo mestruale. Rimanevano in piedi le accuse di occultamento di cadavere e soppressione dello stato civile. La donna raccontò di aver agito così per evitare una sofferenza ai familiari.

I fatti sono risalenti al giugno del 2017: la donna partorì e svenne qualche istante dopo, mentre cercava di prendere in mano la bimba. Al risveglio la piccola era già morte e decise di nasconderla del freezer. Alcuni giorni dopo si recò al pronto soccorso, raccontando di aver battuto la testa in una caduta. Ma gli esami medici rivelarono un precedente stato di gravidanza e si rese necessario un intervento d’urgenza per estrarre la placenta e il cordone ombelicale. Partirono dunque le ricerche della neonata e fu poi lei a indicare il luogo in cui aveva nascosto la piccola.

“Siamo soddisfatti della definizione tutto sommato positiva del caso e speriamo che la signora possa farsi una nuova vita e buttarsi alle spalle questa terribile vicenda”, commenta l’avvocato Pieraccini.

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