Attualità
23 Novembre 2018
Dopo la pulizia, la statua si prepara al consolidamento strutturale a terra. Cantiere aperto al pubblico il 2 dicembre

L’Ariosto si fa bello e incontra i ferraresi ‘faccia a faccia’

di Elisa Fornasini | 3 min

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Ha i piedi fratturati e qualche acciacco dovuto ai suoi 185 anni di età, ma l’intervento di chirurgia estetica al quale è stato sottoposto ha riportato l’Ariosto ai colori originali, abbandonando il vecchio grigiume per una veste più consona e candida. Dopo il lifting, la statua è pronta per la seconda e ultima fase di restauro a terra dedicata al consolidamento strutturale.

A distanza di 48 ore dalla discesa in piazza Ariostea, “più complessa del previsto per portare la statua sana e integra a terra” ammettono i tecnici di cantiere, è stato fatto il punto dei lavori sul monumento, alto quasi cinque metri e dal peso di 70 quintali, praticamente come un camion.

“È un’occasione unica per la città per ammirare da vicino messer Ludovico considerando che è la prima volta che scende a terra da cento anni, quando perse un braccio e fu rifatta completamente la parte superiore” rivela l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, invitando tutti i ferraresi a partecipare al cantiere aperto al pubblico in programma domenica 2 dicembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.

Concluso il trattamento di pulizia della statua e della colonna – che ha permesso di rimuovere la patina biologica di muffa, muschi e licheni a suon di spazzolature, bisturi e impacchi per togliere lo sporco più ostinato – manca la ripulitura dei gradoni e si può dare inizio alla fase strutturale.

“Già nel ‘cantiere della conoscenza’ avevamo notato problemi manutentivi e strutturali che interessano podio e capitello, ma quando abbiamo rimosso le malte di cemento abbiamo visto lesioni più gravi – spiega la progettista e direttrice dei lavori Benedetta Caglioti -. Un quadro fessurativo notevole che ci porta a portare a terra il capitello, di circa due metri, che verrà smontato e riassembrato pezzo per pezzo con un rinforzo strutturale importante”.

Non passano inosservate le fratture ai piedi del poeta, “dovute al materiale, in pietra di Vicenza, non di grande qualità a cui si aggiungono interventi non perfettamente adeguati svolti negli anni ’60 che hanno accelerato il degrado“. Danni visibili già in un filmato girato all’epoca e visionato da Andrea Forlani di Salvaricordi.

E se il 25 novembre sarà l’anniversario del collocamento di Ariosto nell’allora piazza Nuova, come ricordato dal responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche Francesco Scafuri pronto a raccontare tutta la storia della piazza in occasione del cantiere aperto del 2 dicembre, il poeta rimarrà con i piedi per terra almeno fino alla fine dell’anno e forse anche oltre.

“Abbiamo chiesto un allungamento di due mesi rispetto al cronoprogramma” interviene la direttrice Caglioti, affiancata dall’architetto Antonio Fontana di Gerso Restauro Opere d’Arte di Ravenna, ma l’assessore Modonesi rassicura sulle altre tempistiche: “L’intervento di riqualificazione di piazza Ariostea, finanziato dal Mibac nell’ambito del Ducato Estense, è suddiviso in tre lotti: già realizzato il nuovo impianto di pubblica illuminazione, ora tocca al restauro della statua con un contributo comunale aggiuntivo di 200mila euro, mentre per l’ultimo intervento di recupero del catino si uscirà con la gara entro l’anno per far partire i lavori a inizio 2019″.

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