Successo per il concerto al ‘ritmo’ di Art Kane
La Sala Estense di Ferrara ha vibrato ieri sera, mercoledì 7 maggio 2025, al ritmo di Art Kane – What The Pictures Sound Like. Esplorazioni sonore delle leggendarie fotografie di Art Kane
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Se in questi giorni provate a contattare la motorizzazione di Ferrara per prenotare un collaudo, il primo appuntamento disponibile sarà tra circa quattro mesi: non prima della metà di marzo. E col passare del tempo i tempi di attesa saranno destinati ad allungarsi ulteriormente, visto che ogni settimana le nuove richieste che arrivano agli sportelli superano il numero delle verifiche effettuate, con ritardi che si accumulano su altri ritardi.
“Se continuiamo di questo passo – è la testimonianza del titolare di un’officina ferrarese -, al massimo entro agosto le prenotazioni saranno a un anno dalle richieste”.
Da fine settembre uno dei sei tecnici addetti a collaudi e revisioni è andato in pensione e la motorizzazione – come ci viene confermato da fonti interne – ha diminuito le sedute destinate ai collaudi: non più otto al mese (in genere ogni lunedì e venerdì), ma poco più della metà, circa cinque. Attualmente il programma interno dei lavori ne prevede cinque in ottobre, dicembre, marzo e aprile; sei in novembre; quattro in febbraio e appena tre in gennaio.
Eppure proprio in questo periodo si sta verificando un notevole aumento delle richieste di collaudo, per una sfortunata ma comunque prevedibile coincidenza: il 2008 fu infatti l’anno degli incentivi statali per l’installazione degli impianti Gpl, la cui omologazione dura 10 anni.
Di conseguenza tra il 2018 e la prima metà del 2019 centinaia di automobilisti devono far sostituire le bombole in un’officina autorizzata, per poi ricevere l’ok dei tecnici della motorizzazione. Senza collaudo (da non confondere con la revisione, che riguarda l’intero veicolo) i mezzi possono continuare a circolare, ma senza fare uso degli impianti in questione.
UN DANNO ECONOMICO PER IL TERRITORIO. Lo stesso discorso riguarda naturalmente tutti i tipi di collaudi in motorizzazione: dall’installazione di ganci di traino, carrelli appendice e impianti a metano alla rimessa in circolazione di veicoli storici. E non di rado l’allungamento dei tempi di attesa si trasforma in un danno economico per le imprese e l’intero circuito economico, in particolare quando si parla di impianti a Gpl o metano che resteranno inattivi per mesi (e quindi con trasportatori costretti a ‘virare’ su benzina e gasolio) o a carrelli e rimorchi inutilizzabili fino all’agognato appuntamento in motorizzazione.
Secondo le stime che riceviamo da fonti interne alla motorizzazione, fino allo scorso settembre i tecnici erano in grado di effettuare circa tremila collaudi all’anno, a un ritmo di circa 30 veicoli esaminati per ogni sessione (due alla settimana), anche tenendo conto delle festività (tutto il mese di agosto e a cavallo del periodo natalizio).
A quel regime, la motorizzazione di Ferrara era in grado di non accumulare particolari ritardi e di fissare gli appuntamenti a circa due settimane di distanza dalle richieste. Oggi il numero di collaudi annui rischia di scendere a circa 1.600 e il proprietario di una bombola Gpl, anche prenotando trenta giorni prima della scadenza dell’omologazione, dovrà comunque disattivare l’impianto per almeno tre mesi prima di poter tornare ‘in regola’.
“Questa situazione mette in difficoltà noi, che non riusciamo più a dare alcuna certezza sulle tempistiche ai nostri clienti – spiega a Estense.com il titolare di un’agenzia di auto pratiche -, ma soprattutto è un danno per tutte le imprese che hanno investito in impianti alternativi o nel rinnovo del parco macchine, costrette a rimandare di mesi le proprie strategie o a tornare temporaneamente a carburanti più costosi e inquinanti. Non sappiamo cosa sia successo in motorizzazione, ma di certo dalla fine dell’estate i tempi di attesa hanno iniziato ad allungarsi, da due settimane a quattro mesi, ed è una tendenza che continua ad ampliarsi”.
L’ultima postilla da evidenziare non riguarda i collaudi ma le revisioni, e interesserà soprattutto chi si occupa di export: in attesa della revisione infatti i veicoli possono continuare a circolare in tutto il territorio nazionale, mostrando il ticket della prenotazione in caso di un controllo. Questo discorso non vale però all’estero, dove nella maggior parte dei casi scatta automaticamente il sequestro del mezzo. Per chi aspetta la revisione, insomma, meglio non varcare i confini.
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