Attualità
9 Novembre 2018
La presidente Cismai in commissione Senato: "Non dobbiamo retrocedere sui diritti dei minori". Di Maio: "Così non va, la modificheremo"

Da Ferrara a Roma contro il ddl Pillon: “Non considera i minori”

di Elisa Fornasini | 2 min

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La tutela del bambino viene prima di tutto. E invece c’è un disegno di legge che non considera proprio i diritti dei minori. È il ddl Pillon visto da una psicologa psicoterapeuta ferrarese, specializzata in psicotraumatologia di vittime in età evolutiva e presidente del coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia.

Parliamo di Gloria Soavi che giovedì ha portato la sua battaglia contro la legge sull’affido condiviso fino alla Commissione giustizia del Senato, dove si è svolta una audizione informale in cui la presidente del Cismai ha esposto tutte le forti contrarietà del coordinamento verso il documento a firma del senatore leghista.

Il problema del ddl Pillon, come sostenuto dalla Soavi, è il suo “approccio generalista” che “non tiene conto dei diritti delle bambine, bambini, ragazze e ragazzi” perché è “pensato sulle istanze degli adulti” nel momento in cui affrontano una separazione coniugale, finendo per “penalizzare le complessità delle situazioni”.

“Abbiamo bisogno di avanzare sulla strada dei diritti dei minori e non retrocedere” prosegue la presidente Cismai, che propone un approccio diverso: “Se un bambino manifesta la volontà di non incontrare un genitore la prima cosa da fare è capire perché e non pensare che uno dei due genitori lo stia influenzando o, peggio, che il bimbo menta”.

La messa in guardia sulle possibili gravi ripercussioni sulla vita dei minori, accompagnata dalla convenzione di New York, spingono Gloria Soavi a lanciare l’ultimo monito: “È giusto tutelare allo stesso modo i diritti delle madri e dei padri, ma prima c’è da tutelare il bambino e abbiamo il dovere di capire cosa ci sia dietro al suo disagio. Perché prima viene il rispetto del superiore interesse dei minori”.

Mentre si avvicina la mobilitazione nazionale del 10 novembre, che vedrà anche Ferrara scendere in piazza contro il ddl Pillon, il vice premier Di Maio rassicura i contestatori che “questa legge non è nei programmi di approvazione dei prossimi mesi perché così non va. La modificheremo”.

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