Politica
17 Ottobre 2018
Accordo con Airbnb per la riscossione dell'imposta di soggiorno. Scoperti una decina di affittacamere evasori

Il Comune stringe la morsa sui ‘furbetti’ dell’ospitalità

di Elisa Fornasini | 3 min

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Entro la fine dell’anno il Comune di Ferrara redigerà un accordo con Airbnb, Booking e altri affittacamere privati per riscuotere l’imposta di soggiorno. Una manovra complessa ma necessaria per “evitare il rischio di danno erariale” e tentare di “risolvere il problema di concorrenza sleale nei confronti delle altre strutture ricettive”.

Il regolamento, che di conseguenza farà uscire dal sommerso queste realtà spesso sfuggenti, è stato annunciato dal vicesindaco Massimo Maisto alla commissione consiliare sul turismo, in cui si è scoperto che quest’anno sono stati pizzicati una decina di evasori in questo settore che sono stati accompagnati alla messa in regola come affittacamere, pagando la relativa sanzione e ottenendo una Scia (segnalazione certificata di inizio attività).

Mentre si stringe la morsa su b&b e affittacamere, per i quali è previsto un incrocio di dati da parte della polizia commerciale per scovare altri ‘furbetti’ dell’ospitalità, si intende anche migliorare la qualità media dell’accoglienza. A questo scopo entrerà presto in funzione il ‘tavolo tecnico per la qualità del sistema ricettivo‘.

Il tavolo misto, che coinvolge il Comune e le principali associazioni di categoria (Ascom, Confesercenti e Confindustria), si riunirà per la prima volta giovedì, quando verrà preparato il piano dei sopralluoghi nelle strutture ricettive. Una serie di controlli “per valutare il grado qualitativo – spiega la dirigente del Servizio Manifestazioni Culturali e Turismo Maria Teresa Pinna -, non con intento sanzionatorio ma per innalzare la qualità delle strutture destinate all’ospitalità”.

Questo esperimento è già stato compiuto a Comacchio. Con la cittadina lagunare è inoltre in via di approvazione la convenzione di cooperazione per l’attuazione del progetto “Dalla città al mare – Esperienze da vivere” finanziato dalla Destinazione Turistica Romagna e inserito nel più ampio contenitore di “Vacanze Cultura Natura”.

“La Destinazione Turistica Romagna, che gode dei fondi del Ptpl, nel 2018 ha finanziato tre progetti ferraresi: gestione dello Iat (90mila euro), promozione eventi come la mostra su Courbet (22mila euro) e questa attività di promozione insieme a Comacchio (25mila euro)” rendiconta Maisto che anticipa le candidature per il prossimo anno: gestione Iat (sempre 90mila euro), sostegno degli eventi (50mila euro) con focus sulla mostra di Boldini (46mila euro).

In questo caso la delibera prevede la realizzazione di un mini sito web dedicato al ‘catalogo delle emozioni’, la riorganizzazione dell’archivio fotografico e attività di web marketing e storytelling.

Un “turismo esperenziale ed emozionale” che lascia perplesso Fochi (M5S) perché “l’esperienza è arrivare a Comacchio e vedere l’idrovia bloccata vergognosamente, il ponte di San Pietro che non si apre, il porto canale allargato ma in cui non si passa, le piste ciclabili nel Delta impraticabili per le troppe erbacce… Ferrara e Comacchio hanno bisogno di ben altro che questo specchietto per le allodole, bisogna spendere meglio i fondi e non finanziare cose che ci sono già”.

Non dobbiamo inventarci nulla ma sostenere quello che c’è già – replica il vicesindaco -, il problema sono le infrastrutture ma l’assessore regionale Corsini durante il convegno al Meis ha assicurato 10 milioni per l’idrovia, per il resto chiedete alla commissione lavori pubblici a Comacchio, anche se tutti i vostri consiglieri sono stati espulsi…”.

Frecciatine pentastellate a parte, in commissione è stata fatta anche una panoramica sull’andamento turistico che vede una “crescita ininterrotta dei pernottamenti dal 2013 a oggi – afferma Maisto -: l’anno scorso abbiamo sfiorato le 480mila presenze ma è un punto di partenza per aspirare a 500mila pernottamenti come base, probabilmente già raggiunti ma non rendicontati dai b&b”.

Se il “sistema museale ferrarese, da far invidia a livello nazionale e internazionale, andrà a regime nel 2021“, la “sfida futura sarà raddoppiare i visitatori per arrivare a quota un milione di visitatori nei musei civici e statali, sfruttando anche il turismo sportivo, naturalistico, congressuale ed ebraico”.

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