Politica
17 Ottobre 2018
Rendine (lista Gol) scrive un'interpellanza al sindaco lamentando il mancato ripristino di parti di strada e l'assenza di alta velocità nelle frazioni

Fibra ottica a Ferrara: un buon lavoro, ma ora chi sistema l’asfalto?

di Ruggero Veronese | 2 min

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Connessioni internet a ‘doppia velocità’ e scavi per la posa dei cavi ricoperti in modo un po’ troppo artigianale: sono queste le due questioni sollevate dal consigliere comunale della lista Gol, Francesco Rendine, in un’interpellanza che verte sulla distribuzione della fibra ottica a Ferrara.

Secondo Rendine, il progetto Open Fiber a Ferrara prevedeva la posa di una infrastruttura interamente nuova con lo scopo di portare la banda ultra larga nel comune di Ferrara con la tecnica Ftth ( fibra ottica sino all’abitazione). Il territorio ferrarese era già in gran parte coperto dalla banda ultra larga con tecnica Fttc ( fibra ottica sino all’armadio stradale), infatti tutti gli operatori di telefonia commercializzano già da tempo il prodotto ad alta velocità, tranne che per alcune aree, in particolari in frazioni come Boara o Fossanova.

Per questo motivo, afferma Rendine, “Open Fiber di fatto ha realizzato una nuova infrastruttura (scavando e rovinando l’asfalto) parallelando un servizio che era già presente, senza servire le cosiddette aeree bianche del Comune di Ferrara che quindi sono rimaste ancora al buio. In sostanza chi aveva la fibra ad alta velocità ora funziona a velocità ancora più alta mentre chi era senza la fibra si trova con segnali che continuano a viaggiare con le velocità di un carro bestiame”.

Veniamo ai lavori, svolti secondo il consigliere comunale efficacemente ma senza altrettanta cura nella fase del ripristino dell’asfalto: “Per la nuova infrastruttura di rete sotterranea – afferma Rendine – Open Fiber ha effettuato parecchi scavi con modalità innovative e a basso impatto ambientale. Tuttavia gli scavi cui hanno fatto seguito dei ripristini provvisori a distanza di tempo sono ancora provvisori in parecchie zone della città. Questi ripristini fatti con malta cementizia oltre a rappresentare un pericolo su alcuni percorsi ciclabili e pedonali, contribuiscono nel caso di scavi trasversali a rendere rumoroso il passaggio degli automezzi tale che in alcuni frangenti l’asfalto adiacente vibra fastidiosamente, e quando si è in prossimità di abitazioni le stesse vengono sollecitate da questo movimento anomalo”.

Nell’interpellanza al sindaco Tagliani, Rendine chiede quindi come mai “si permette che in città sia privilegiato chi viaggia già ad alta velocità permettendo il raddoppio del servizio in fibra continuando a non servire chi ne è completamente sprovvisto” e “per quale motivo a distanza di mesi il manto stradale non é stato ripristinato a regola d’arte e se intende intervenire al proposito”.

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