Politica
14 Settembre 2018
L'ex sindaco lancia la lista 'Insieme per Ferrara', ma non correrà per la carica di sindaco e punta a lanciare anche una piattaforma di partecipazione online

Il ritorno del Duca Rosso: Soffritti in campo alle prossime amministrative

di Ruggero Veronese | 4 min

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Per la sinistra ferrarese potrebbe trattarsi dell’ennesima e deleteria spaccatura oppure di un possibile e inaspettato appoggio per evitare la debacle alle prossime amministrative. La prima notizia è che Roberto Soffritti ha deciso di tornare in scena e parteciperà alle prossime elezioni locali. La seconda è che non lo farà per correre personalmente alla carica di sindaco, ma per dar vita e supportare dall’esterno una lista civica di centrosinistra “nata dal basso e che punta alla partecipazione di tutta la comunità”. Con tanto di piattaforma informatica per raccogliere opinioni, proposte e candidature, e assemblee di quartiere per attivare la cittadinanza. L’obiettivo dichiarato è arginare l’avanzata della Lega e del Movimento 5 Stelle (dati rispettivamente al 27 e al 25% sul territorio comunale, secondo i sondaggi in mano all’ex sindaco) e restituire alla sinistra ferrarese uno più spirito pragmatico e contatto col territorio. “Il Partito Democratico è ormai disgregato nelle sue correnti – è l’amara premessa del ‘Duca Rosso’ -, e non rappresenta più nessuno”.

Per Soffritti la presentazione del progetto, rivolta a una cinquantina di storici attivisti e figure della politica locale (come Giovanni Bertelli di Ferrara Concreta e l’ex assessore Rossella Zadro), rappresenta prima di tutto un momento di analisi politica. E proprio la consapevolezza che la platea non è esattamente di primo pelo impone all’ex sindaco un bagno di realismo: “Vi abbiamo invitato tutti qui perché abbiamo capito che questa volta vinceranno gli altri, cioè la Lega. È ora di finirla con l’approccio e le politiche del Partito Democratico: dobbiamo cambiare anche noi e diventare capaci di fare quello che bisogna fare, non quello che abbiamo sognato ai tempi della Rivoluzione d’Ottobre. Berlinguer l’aveva capito prima di noi”. Tra gli invitati per la verità c’erano anche tutte le forze politiche nell’orbita del centrosinistra, dal Pd agli ex radicali di + Europa, ma proprio la loro assenza conferma secondo Soffritti la distanza degli attuali partiti dalla realtà dei fatti. “Non vengono perché si considerano superiori, ma non sono più superiori a nulla. Non hanno ancora capito che l’elettorato non è più con loro”.

Ecco allora il piano dell’ex sindaco per le prossime amministrative, che sono “ancora abbastanza lontane da consentire di cambiare la situazione, ma bisogna fare in fretta”. La lista si chiamerà Insieme per Ferrara e punta a far tesoro della lezione sul piano politico e comunicativo impartita negli ultimi anni da forze come Lega e Movimento 5 Stelle: dibattiti online e dal vivo, raccolta di interventi e proposte anche attraverso l’utilizzo di un “consiglio comunale virtuale”, ovvero di una piattaforma informatica che verrà lanciata nei prossimi mesi (“e non sarà controllata dall’alto come quella dei 5 Stelle”), e soprattutto molta più attenzione ai temi di maggiore impatto sociale come il lavoro e l’immigrazione. Due punti che secondo Soffritti sono strettamente collegati, ma che il Pd affronta con posizioni poco nette: “Sono andato a sentire Martina alla festa dell’Unità e non ha mai parlato di migranti, ed è facile capire il motivo: ha evitato la questione perché sa che buona parte di quelli che lo ascoltavano non sarebbero stati d’accordo con lui. Ricordate la rivolta di Gorino? Quelle venti ragazzi adesso sono tutte a lavorare in una grande azienda agricola, ma non per merito della politica, ma di un imprenditore che le ha prese perché ne aveva bisogno per la sua attività. Se non c’è lavoro è inutile parlare di integrazione”.

Siamo insomma molto lontani dai tempi della lotta di classe e del contrasto tra borghesia e proletariato: per il ‘Duca Rosso’ oggi “non si può fare a meno di chi fa impresa, perché solo con l’aiuto di chi ha risorse economiche si può fare qualcosa. E Insieme per Ferrara vuole dire che non dobbiamo avere schemi, ma lavorare insieme”. Concetti sottolineati anche dal sondaggista e docente di comunicazione politica Bruno Poggi, che nel corso dell’incontro spiega come nel passaggio da prima a terza Repubblica il comportamento dell’elettorato sia decisamente cambiato, passando da un modello ad “appartenenza forte”, con spostamenti di voto da un partito all’altro che potevano toccare al massimo il 3%, all’attuale situazione di “infedeltà repentina”, che ha visto un partito come la Lega passare dal 17 al 32% negli ultimi sei mesi o il Pd di Renzi precipitare dal 40 al 25% dalle elezioni europee del 2014 alle ultime politiche.

L’elettorato insomma non si riconosce più nelle vecchie categorie destra-sinistra e può cambiare posizionamento a seconda delle proposte politiche messe in campo dai partiti (e ovviamente anche dalle modalità più o meno efficaci con cui vengono comunicate): un fatto ormai forse più chiaro al comune cittadino che ai professionisti o attivisti della politica, per i quali può essere più complicato mettere in discussione schemi consolidati e dati per scontati negli anni. Per conoscere le vere proposte e idee che verranno messe in campo nel nuovo progetto politico di Soffritti occorrerà aspettare l’esito della sua campagna di ‘reclutamento’ e di raccolta di proposte e candidature. Ma al di là di quello che sarà il programma politico di Insieme per Ferrara – e dell’accoglienza che riceverà – vale la pena notare che al ‘Duca Rosso’ non manca certo il coraggio di rimettersi in discussione.

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