Attualità
12 Settembre 2018
Corso Martiri si trasforma in un cinema all'aperto per La lunga notte del '43. Maisto e Quarzi: "Grande evento per non dimenticare le responsabilità dei fascisti italiani"

Ferrara omaggia Florestano Vancini: una via e una proiezione in onore del regista

di Elisa Fornasini | 3 min

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Un omaggio a Florestano Vancini lungo tutto l’autunno-inverno ferrarese. A dieci anni dalla scomparsa del grande regista, la sua città gli dedica la proiezione de “La lunga notte del ’43” nel luogo in cui è avvenuto l’eccidio del Castello, organizza un convegno all’università e gli intitola uno spazio ancora da definire nella commissione toponomastica.

Se gli ultimi due eventi sono in corso di definizione, per il primo c’è una data e un luogo da segnare in calendario: sabato 15 settembre, alle 21, corso Martiri della Libertà si trasformerà in un cinema all’aperto dove rivivere la tragedia vissuta dallo stesso Vancini, che a 17 anni insieme ai suoi compagni di scuola è stato prelevato dal liceo per vedere i corpi di undici oppositori del regime fucilati da parte dei fascisti italiani.

Anche l’allestimento è pensato per catapultare gli spettatori in questo drammatico spazio-tempo: il maxi schermo sarà posizionato all’altezza del teatro Comunale rivolto verso piazza Savonarola, di fronte a circa 400 sedie lungo tutto corso Martiri, in modo che chi assisterà al film avrà di fianco il muretto e la farmacia dove si è consumato l’eccidio 75 anni fa.

“È un grande evento da tutti i punti di vista e un omaggio dovuto a Vancini per tenere vivo il testimone culturale e cercare di coinvolgere le giovani generazioni e non solo: non diamo per scontato che sia un film conosciuto” commenta il vicesindaco Massimo Maisto che ringrazia il Comitato Nazionale Celebrazioni del Centenario della nascita di Giorgio Bassani per aver finanziato la maggior parte dell’iniziativa.

Alla proiezione, a ingresso gratuito e che in caso di maltempo verrà trasferita al teatro Comunale, interverrà la figlia del regista Gloria Vancini e ci sarà la possibilità di acquistare  la ristampa della sceneggiatura originale, donata dallo stesso Florestano all’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara nel 1993. “Aveva un legame solido con l’istituto, diceva sempre che se non avesse fatto il regista avrebbe fatto lo storico e il suo animo da ricercatore ha caratterizzato tutta la sua carriera” ricorda con un sorriso l’amica e presidente dell’Isco Anna Quarzi.

“La pellicola incrocia tre sguardi della città – l’avvenimento storico visto dal regista e dal ragazzo che ha assistito all’eccidio – su un evento che ha segnato non solo Ferrara ma tutto il Paese: è stato infatti il primo eccidio di guerra civile in cui i fascisti italiani si vendicano su altri italiani” spiega Quarzi che ricorda tutte le difficoltà incontrate dal regista ferrarese nel trovare contributi durante la guerra fredda per produrre il film, uscito solo nel 1960 “quando sale il primo governo di centrosinistra”.

Ispirato al racconto di Bassani, Vancini nel trasformare “Una notte del ’43” ne “La lunga notte del ’43” aveva posto una condizione imprescindibile: “Quando il produttore De Laurentiis gli chiese di inserire attori tedeschi per poter chiamare Paul Newman – rivela la presidente dell’istituto di Storia Contemporanea -, Florestano rifiutò categoricamente perché gli attori dovevano essere italiani per rimarcare le responsabilità dei fascisti di casa nostra. Non si può e non si deve dimenticare”.

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