Eventi e cultura
24 Agosto 2018
Muore un detenuto, minuto di silenzio prima della festa in Arginone con gli irlandesi Sin a Deir Sì e gli italo-spagnoli A Compas Flamenco

Musica oltre il lutto, questo è il Buskers Festival in carcere

di Elisa Fornasini | 3 min

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Un’autentica festa irlandese, anticipata da passi di flamenco, ha allietato una mattinata particolarmente difficile per i detenuti di via Arginone. Alla vigilia dell’ormai tradizionale tappa del Ferrara Buskers Festival alla casa circondariale, infatti, un detenuto è venuto a mancare a causa di un arresto cardiaco. Un lutto che ha colpito tutti i suoi compagni, molti dei quali hanno comunque deciso di partecipare alla festa osservando un minuto di silenzio prima dello spettacolo dei musicisti di strada.

Ancora più difficile il compito degli artisti invitati, gli irlandesi Sin a Deir Sì e gli italo-spagnoli A Compas Flamenco, chiamati a rallegrare l’atmosfera e offrire un’ora di spensieratezza a chi vive dietro le sbarre. Un obiettivo che anche quest’anno dopo la pausa dell’anno scorso è stato raggiunto in pieno: i detenuti hanno accompagnato l’esibizione catalana con dei rappresentativi “olé” e quella dublinese con degli scroscianti applausi.

“Abbiamo riflettuto se sospendere o meno questo appuntamento per il lutto che ha colpito il vostro compagno, un detenuto conosciuto e benvoluto, deceduto questa notte per arresto cardiaco, ma abbiamo deciso di proseguire perché non sarebbe stato giusto” commenta il commissario Paolo Li Marzi, nella veste di sostituto comandante, proclamando un minuto di silenzio nella sala ricreativa della casa circondariale “C. Satta”.

“Non siete gli unici ad attraversare un momento tragico: anche la cantante di flamenco è dovuta tornare a casa, a Barcellona, per stare vicina a un familiare colpito da ictus” aggiunge sommessamente il direttore organizzativo del Fbf Luigi Russo, prima che il cordoglio aprisse uno spiraglio verso un clima più festoso.

Ad aprire le danze sono i A Compas Flamenco che, ‘azzoppati’ senza la voce di Vanesa Cortés, hanno rivisto il loro programma vocale e strumentale per concentrarsi sui ritmi di chitarra e basso che accompagnano il ballo andaluso delle due danzatrici, vestite da perfetta señorita. Il flamenco piace agli spettatori – in sala, oltre ai detenuti e allo staff del festival, ci sono le educatrici dell’istituto penitenziario e gli agenti di polizia penitenziaria – ma la musica si fa ancora più vivace con i Sin a Deir Sì direttamente da Galway, a un paio d’ore di viaggio da Dublino.

Ed è inevitabile: l’omaggio alla città ospite della 31° edizione passa dal suo gruppo più rappresentativo in grado di coinvolgere, che sia in centro storico o a due passi dalle celle, tutti i presenti con il loro folk irlandese. Fioccano gli applausi e i segni di apprezzamento (“per me è si” sorride un detenuto, richiamando il famoso format di X-Factor) nei confronti dei cinque musicisti armati di flauto, chitarra, contrabbasso, banjo e bodhran e della danzatrice che saltella sul reel, un ballo popolare per cui si usano scarpe con il tacco duro da battere saltellando appunto sul suolo.

Un bell’assaggio del cielo d’Irlanda per chi sta attendendo il momento di tornare in libertà. E intanto si cimenta in laboratori creativi come quello degli Artenuti che, al termine dello show, hanno consegnato i simpatici gadget in legno creati con le loro mani durante le ore di laboratorio di riuso: un portachiavi a chiave di violino per tutti e una mini-batteria interamente in legno per gli organizzatori del Ferrara Buskers Festival che non mancano mai di far sentire la loro vicinanza a un luogo di reclusione ma anche di reinserimento nella società in nome della musica di strada.

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