L’Asp chiude il 2017 con un bilancio da 29,9 milioni e un utile di 252mila euro, che verrà utilizzato per ripianare una parte del debito verso le banche da 1,6 milioni che pende sull’Azienda per i Servizi alla Persona. È questa la nota più rilevante della presentazione in commissione consiliare dei dati di gestione e del bilancio economico sulla società, durante la quale la presidente Angela Alvisi, la responsabile al patrimonio Federica Rolli e l’assessore Chiara Sapigni hanno illustrato l’attività annuale ai consiglieri delle varie forze politiche.
Un avanzo di bilancio che Alvisi e Rolli premettono essere “non strutturale”, ovvero frutto di una congiuntura di avvenimenti che potrebbe non ripetersi nei prossimi bilanci. In particolare, durante il 2017 l’Asp ha ricevuto più entrate rispetto a quanto preventivato grazie all’ampliamento nazionale del fondo per la non autosufficienza (che oggi si occupa anche di minori) e ad alcune modifiche per quanto riguarda le quote dei diversi enti da versare nelle prestazioni assistenziali. Non mancano però anche alcuni fattori più interni, come la riduzione dei costi di alcune prestazioni e la ‘conservazione’ di parte dei fondi accantonati negli anni passati per far fronte a ricorsi e cause giudiziarie, che visti gli esiti positivi consentono oggi di recuperare risorse a bilancio.
Di particolare interesse anche osservare come l’azienda distribuisce i propri sforzi tra i vari servizi che eroga. Che si dividono in due ‘macroaree’ principali: quella regolata dal contratto di servizio col Comune, che coinvolge l’assistenza ad anziani, minori, disabili e persone in situazioni di ristrettezza economica, e quella relativa ai richiedenti asilo, in cui Asp si interfaccia e viene finanziata direttamente dalla prefettura. Proprio il settore dell’accoglienza è quello che determina la spesa maggiore, che si attesta su 12,6 milioni, mentre la seconda voce di spesa è relativa ai servizi di accoglienza per minori, disabili e anziani, per 4,9 milioni di euro. Al terzo posto un costo amministrativo, quello per il personale, pari a 4,8 milioni di euro. A sforare il milione di costi sono poi i servizi esternalizzati (come l’assistenza, i pasti e la pulizia domiciliare) per 1,9 milioni e il lavoro iterinale e altre forme di collaborazione per 1,1 milioni.
Proprio perché l’avanzo di bilancio del 2017 non è strutturale e quindi, come afferma Alvisi, “non è detto che nei prossimi anni riusciremo a ripetere questo risultato”, parte del discorso è stata dedicata a come continuare ad appianare il debito con le banche che ad oggi continua a costare 154mila euro all’anno di interessi passivi. La presidente ha anticipato che Asp ha in programma la cessione di un immobile (una chiesetta in centro a Ferrara) e che nei prossimi anni proseguirà le alienazioni cercando di sfruttare, quando si presenteranno, i momenti favorevoli del mercato immobiliare.
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