Attualità
17 Luglio 2018
Nette le critiche all'operatore nel questionario di Confesercenti a cui hanno risposto 180 imprese ferraresi

Tariffe, topi e troppi dubbi: gli esercenti stroncano Hera

di Ruggero Veronese | 2 min

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Se a valutare il servizio di Hera fosse una commissione composta dagli esercenti ferraresi, la bocciatura sarebbe netta. Dalle tariffe da pagare alle condizioni igieniche dei cassonetti, le 180 imprese ferraresi che hanno risposto al questionario anonimo di Confesercenti non hanno nascosto le proprie critiche al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, arrivando addirittura a stroncare con un sonoro 4,5 (in scala da 1 a 10, l’unica valutazione espressa in forma numerica) la qualità delle informazioni e comunicazioni divulgate da Hera.

Un questionario sintetico ma che proprio per questo non lascia molto spazio a dubbi o interpretazioni: nel mirino degli esercenti sono soprattutto i costi e la modalità di calcolo della tariffa puntuale, che invece di prevedere una qualche forma di premio o riconoscimento per chi differenzia più rifiuti si limita a ‘punire’ con un rincaro chi supera la propria quota annuale di conferimenti nelle calotte per l’indifferenziata. Ma questo implica che, al di sotto di quella soglia, non si fa alcuna differenza tra gli utenti: anche se qualcuno raggiungesse il 100% di raccolta differenziata non godrebbe di alcun bonus rispetto a chi è stato meno virtuoso. Ma in questo modo il principio alla base della rivoluzione delle calotte (ovvero la logica del ‘chi è più virtuoso pagherà meno’) si trasforma in un’illusoria chimera. Oltre a una questione di principio, per gli esercenti si tratta anche si un problema pratico: dall’inizio dell’anno, con l’entrata in vigore del nuovo sistema, diverse imprese hanno dovuto sostenere costi maggiori rispetto al passato proprio per differenziare i rifiuti, ma in cambio non hanno ricevuto alcuna forma di riconoscimento o sgravio.

Il secondo problema che emerge chiaramente dal questionario è relativo alle condizioni igieniche delle aree di conferimento. Non è una novità che negli ultimi mesi sono aumentate in maniera esponenziale le segnalazioni su colonie di roditori insediate vicino ai cassonetti, oltre a scarafaggi, blatte e altri insetti tradizionalmente propensi a banchettare tra gli scarti umani. “La necessità di una pulizia e sanificazione delle aree di conferimento è una critica che accomuna molte delle imprese”, scrive Confesercenti nella presentazione dei risultati del sondaggio, invitando anche i responsabili del servizio ad “aumentare gli svuotamenti dei cassonetti” e specificando che la sanificazione deve essere eseguita sia all’interno dei contenitori che nelle aree circostanti.

L’ultima zona critica è quella relativa al rapporto tra Hera e la sua utenza: le attività infatti chiedono un contatto più diretto col gestore, invitandolo anche a dotarsi di “un punto di ascolto in città”. Solo il 18,9% degli imprenditori si è detto a conoscenza della possibilità di monitorare i propri conferimenti dal sito di Hera o via app.

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