Cronaca
13 Luglio 2018
Condannato Italo Meletti, il pm aveva chiesto 14 anni di reclusione

Droga e prostituzione al Tuareg, 6 anni al titolare

di Daniele Oppo | 2 min

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Considerando la richiesta di pena avanzata dal pm, è andata bene a Italo Meletti, ex titolare del Tuareg, il sexy pub di Fossanova San Marco, condannato a 6 anni di reclusione e 11mila euro di multa per favoreggiamento della prostituzione e spaccio di modiche quantità di droga, nonché per il possesso di una pistola. Il pm Ciro Alberto Savino – che gli contestava lo sfruttamento della prostituzione e la cessione di quantità rilevanti di cocaina – aveva chiesto per lui la condanna 14 anni di reclusione.

Meletti venne arrestato nell’aprile del 2016 a conclusione di un’operazione portata avanti dalla Squadra Mobile di Ferrara, che aveva scoperto un giro di prostituzione e droga all’interno del locale. L’imputato – già noto per essere stato a suo tempo legato con la Coca Connection – figurava come semplice gestore, mentre il presidente risultava essere una giovane ragazza rumena di 19 anni. Le indagini nacquero dopo che lo stesso Meletti massacrò a colpi di bastone quattro avventori che, ubriachi, volevano che il Tuareg aprisse alle 4 di notte, quando il locale aveva già chiuso i battenti.

Partirono gli appostamenti serali e notturni della polizia, vennero sentiti i clienti e venne accertato che all’interno si svolgeva una vera e propria attività di prostituzione con spaccio di droga, piccole quantità di cocaina che servivano ad allietare le serate degli avventori più facoltosi: cessioni ‘in amicizia’ ammesse dallo stesso Meletti.

Vennero effettuate anche intercettazioni ambientali e telefoniche, tramite le quali si scoprì come alcune delle ragazze (quasi tutte giovani e straniere) che intrattenevano i clienti nel locale versassero una sorta di affitto al gestore per poter utilizzare l’appartamento al piano superiore, dove si prostituivano. Dalle intercettazioni si risalì anche al cittadino nigeriano che riforniva di cocaina Meletti, tanto che in quell’occasione (febbraio 2015) il gestore del Tuareg venne arrestato (e rimesso in seguito in libertà) in quanto venne trovato con alcune palline di cocaina e, dopo una perquisizione del Tuareg, in possesso di una pistola Browning, risultata rubata, che teneva sotto il bancone.

Nel gennaio 2016 venne effettuato un’ulteriore perquisizione al locale, con l’ausilio dei cani antidroga, e vennero trovati anche alcuni ‘pizzini’ relativi alle prestazioni delle giovani prostitute, tanto da far scattare il sequestro del locale. Secondo le risultanze investigative, le giovani ragazze effettuavano prestazioni all’interno del Tuareg, con tariffe variabili, e alcuni clienti (molti provenienti dalle province limitrofe) arrivavano a spendere in una serata fino a 2mila euro tra cocktail, cocaina e prostitute.

“Siamo molto soddisfatti – commenta il difensore di Meletti, l’avvocato Gian Luigi Pieraccini -. Era fondamentale per noi uscire dal reato più grave, quello dello sfruttamento. Speriamo in appello di togliere anche il favoreggiamento”.

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