Economia e Lavoro
29 Giugno 2018
Dura reazione delle organizzazioni sindacali: “Arroganza e sprezzo qualificano i comportamenti societari, non solo verso sindacati e lavoratori, ma anche nei confronti delle istituzioni”

Vinyloop messa in liquidazione, avviato il licenziamento dei dipendenti

di Daniele Oppo | 3 min

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Ha prevalso la linea dura di Ineos, ed è arrivata una doccia fredda per tutti, lavoratori in primis, ma anche sindacati, istituzioni e la stessa città di Ferrara: la direzione di Vinyloop – l’impianto con sede al Petrolchimico, fiore all’occhiello a livello internazionale nel riciclo del Pvc – ha comunicato che la società ha già avvitato la procedure di liquidazione e di licenziamento collettivo di tutti e 17 i dipendenti.

Una comunicazione, quella arrivata dall’amministratore delegato Francesco Tarantino, che ha colto di sorpresa tutti, soprattutto per le modalità improvvise e non rispettose degli accordi informali presi nei tavoli di confronto aperti in Regione, per trovare soluzioni alternative: “Avevamo chiesto l’impegno a non attivare le procedure di licenziamento collettivo senza prima incontrarci in un tavolo ulteriore – spiega Fausto Chiarioni, segretario della Filctem-Cgil -, invece stamattina (giovedì 28 giugno) abbiamo risposto alla convocazione e l’Ad ci ha presentato direttamente la liquidazione e l’avvio dei licenziamenti”.

Procedura di mobilità che dovrà chiudersi entro 120 giorni. A nulla è dunque valsa la proposta avanzata dalla Regione alla società di presentare un progetto per avvalersi di interventi a sostegno dell’attività. Proposta, peraltro, come riporta ancora Chiarioni, “rifiutata con sdegno” da parte dell’ad nei precedenti tavoli di confronto.

“Arroganza e sprezzo qualificano i comportamenti societari, non solo verso sindacati e lavoratori, ma anche nei confronti delle istituzioni – si legge in una nota unitaria di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil -. L’amministratore delegato infatti, assistito da Confindustria Emilia, dopo avere rifiutato le proposte di intervento a sostegno dell’attività produttiva della Vinyloop, sollecitate in un primo incontro presso la sede della regione Emilia Romagna dall’assessore regionale Palma Costi e comunale Caterina Ferri, si era impegnato in un secondo momento a non intraprendere soluzioni unilaterali senza prima averne discusso in un ulteriore incontro nella stessa sede istituzionale. Impegno completamente disatteso a corollario di una politica societaria socialmente irresponsabile e inqualificabile”.

“C’è rammarico – afferma l’assessore comunale alle Attività produttive, Caterina Ferri -, perché si tratta di un impianto di eccellenza, prendiamo atto della decisione, anche se sembra abbastanza assurda. Vedremo se ci sono le condizioni per mantenere attivo il sito”. Non manca però una critica per come è stata comunicata la decisione: “Io l’ho saputo dai sindacati prima e poi dall’ad Tarantino che mi ha telefonata. Apprezzo la telefonata, ma essendoci un tavolo in Regione ci si sarebbe aspettato che la decisione venisse portata a quel tavolo”.

Nei prossimi giorni la delegazione sindacale chiederà l’attivazione del tavolo di crisi presso la regione Emilia Romagna affinché, presso la sede istituzionale, le proprietà Ineos (che è quella che ha spinto per la chiusura) e Ferrari “trovino una soluzione che salvaguardi il futuro occupazionale dei lavoratori e i diritti delle loro famiglie”. Una richiesta, quella dei sindacati, presentata anche in contrasto con la proposta arrivata da Vinyloop, ovvero di convocare il tavolo di crisi nella sede di Confindustria Ferrara, in via Montebello.

Continuerà ad oltranza, ormai per ragioni simboliche, lo sciopero dei lavoratori.

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