Spettacoli
6 Giugno 2018
Il mostro sacro della musica italiana racconta il concerto con Alex Britti, due 'diavoli' alle chitarre

Bennato al Comacchio Beach Festival: “Ne vedrete delle belle”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Edoardo Bennato sarà il protagonista assoluto del Comacchio Beach Festival che venerdì 8 giugno inaugurerà l’estate con un maxi concerto gratuito sulla spiaggia libera di Porto Garibaldi. Ad accompagnare un mostro sacro della musica italiana come il cantautore toscano sarà l’amico e collega Alex Britti per uno spettacolo che si preannuncia a tutto rock. E che ci facciamo raccontare dal diretto interessato: la parola quindi a Bennato.

Come sarebbe bello se adesso fosse estate e io fossi in uno stadio a cantare… parafrasando una delle sue tante hit, l’estate è arrivata ma non riempirà uno stadio, bensì una spiaggia. Che effetto le farà cantare in riva al mare davanti a migliaia di fan?

Che siano stadi o spiagge è l’estate la stagione migliore per fare concerti, i grandi raduni collettivi riescono a unire le persone, nel mio caso: tutti sotto la bandiera del rock.

Sul palco con lei ci sarà Alex Britti, in questa ‘notte di mezza estate’ dobbiamo aspettarci due diavoli alle chitarre, ma angeli sotto le stelle?

Alex ed io siamo amici sia sul palco che fuori, condividiamo la passione per il blues e considero Alex uno dei migliori chitarristi che sono in circolazione di Europa, forse nel mondo intero… ne vedrete delle belle!

E’ reduce dalla ri-pubblicazione di Burattino senza fili, in cui affronta i paradossi della nostra società. Quali sono i ‘mali’ di oggi rispetto a quelli degli anni Settanta?

Praticamente sono gli stessi anzi sono ancora più attuali oggi di ieri. Infatti se mi sono azzardato a ricantare brani del ’77 in un nuovo album “Burattino senza Fili 2017” è proprio per questo. Mancavano dall’originale due personaggi chiave: “Lucignolo” e soprattutto “Mastro Geppetto”. Di quest’ultimo , con la regia di Stefano Salvati abbiamo confezionato un video clip che non esito a definire un piccolo capolavoro.

Specie in un momento di particolari tensioni nella politica italiana. Qual è il suo pensiero in merito? Ora chi è che comanda e muove i fili, fa ballare i burattini?

Mangiafuoco è una figura retorica. Negli anni ’70 rappresentava all’epoca dell’eversione il grande vecchio, regista delle peggiori nefandezze che accadevano in Italia. Oggi ha cambiato pelle mail concetto è lo stesso: il potere.

All’alba dei suoi 72 anni, è tuttora considerato uno dei più grandi rocker italiani. Cos’è la musica, e in particolare il rock’n’roll, per lei?

Per me il rock è una ragione di vita, oltre che il tentativo di cardinare, laddove è possibile, i luoghi comuni, i paradossi che ci circondano.

E parlando dell’attuale scena musicale italiana, dominata dai vari talent televisivi e dai cosiddetti Youtuber, cosa ne pensa degli artisti che piacciono ai Millenials?

Ne penso tutto il bene possibile, con una considerazione rivolta ai ragazzi: attenti al Gatto e la Volpe!

Qual è il messaggio che vorrebbe lasciare alle nuove generazioni, compresa la sua Gaia?

In effetti quello che voglio dire lo scrivo nelle canzoni, se può servire a qualcuno ho assolto il mio compito.

Ultima domanda, ha trovato l’Isola che non c’è? O la sta ancora cercando nel suo futuro?

Il concetto dell’Isola che non c’è è per me ormai sorpassato e mi spiego: se prima potevamo seguire, anzi crogiolarci, nell’utopia della ricerca dell’Isola, oggi dobbiamo a tutti i costi trovarla!

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