Coldiretti Ferrara in piazza per dire no al cibo falso
Piazza del Municipio gremita di curiosi e sostenitori, venerdì 12 settembre, per l’iniziativa di Coldiretti Ferrara a favore della trasparenza alimentare
Piazza del Municipio gremita di curiosi e sostenitori, venerdì 12 settembre, per l’iniziativa di Coldiretti Ferrara a favore della trasparenza alimentare
Si terrà alle 9.30 di oggi, sabato 13 settembre, in piazza Trento e Trieste, l’inaugurazione ufficiale del Festival delle Imprese e delle Idee, organizzato dalla Cna di Ferrara
Speranza per una nuova fase ma anche l'incognita di non avere (per ora) un piano per il futuro. Chi lavora alla Vm è diviso tra questi due sentimenti in attesa dell'incontro di lunedì 15 settembre nel quale la nuova proprietà, Marval, dovrebbe dare informazioni aggiuntive in merito alle idee che ha sull'aziende recentemente acquisita
Otto imprese ferraresi dell'autotrasporto hanno ricevuto complessivamente 40mila euro di indennizzi a seguito della class action intrapresa da Cna Fita (la più grande associazione degli autotrasportatori, aderente a Cna) contro le grandi imprese produttrici di camion
Fials scrive all’Azienda Usl e all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara segnalando "il ripetersi della decurtazione dal cumulo di ore di lavoro maturato dai dipendenti e che dovrebbero essere compensate con altrettante ore di riposo e non arbitrariamente sottratte"
“Noi ci crediamo: Ferrara non deve considerarsi un’area marginale perché ha tutte le potenzialità per contribuire alla crescita economica non solo di se stessa ma dell’intera Emilia Romagna”. È uno Stefano Bonaccini ottimista e agguerrito quello che si presenta all’incontro in Castello per fare il punto sul Patto per il Lavoro, a due mesi dalla sottoscrizione del cosiddetto Focus Ferrara tra Regione, Provincia, Comuni, Unife e rappresentanze del mondo sociale ed economico.
Un “primo step”, quello che ha radunato tutti gli attori in sala consiliare, per “identificare gli obiettivi concreti per dare una scossa al nostro territorio – annuncia il sindaco e presidente della Provincia Tiziano Tagliani – tra cui maggiori investimenti, capacità di attrarre imprese e occupazione per colmare il divario rispetto alla regione; per fare questo occorre maggiore ricerca e innovazione, formazione, servizi efficienti, cultura e turismo”.
Sul piatto per trasformare queste priorità ideali in interventi reali ci sono 3,3 miliardi, “una somma davvero ingente ma in parte già spesa – rivela il primo cittadino – tra i 2,2 miliardi per le infrastrutture (2 miliardi per le strade, 160 milioni per la mobilità sostenibile (ferro e idrovia) e 30 milioni per le infrastrutture digitali), 980 milioni per la ricostruzione post terremoto (rimangono a disposizione 70 milioni) e 80 milioni per interventi su cultura e turismo (fra Meis e Ducato Estense)”.
In questa rendicontazione generica – che verrà dettagliata in quattro tavoli di lavoro suddivisi in innovazione sociale, filiere, legalità, formazione e credito – l’assessore regionale Patrizio Bianchi mette in luce “l’attenzione della Regione sulla situazione ferrarese che ha un suo focus specifico per agganciare la ripresa di un territorio che cresce (+1,3 nel 2017) ma ancora meno rispetto la media emiliano-romagnola (+1,8 nel 2017)”.
Tra i “diversi impegni assunti dalla Regione”, Bianchi sottolinea i “54 interventi già programmati per oltre 30 milioni nella programmazione triennale dell’edilizia scolastica, l’accordo tra Er-go e Acer per garantire 150 posti letto in più agli studenti universitari, l’aumento delle risorse del fondo regionali disabili a 800mila euro”. La novità più significativa riguarda però il Basso Ferrarese: “Oggi abbiamo inviato la richiesta di fondi al governo per le aree interne del Delta allargato, che come ex zone depresse possono beneficiare di punteggi aggiuntivi anche nei bandi europei”.
“Quello che avevamo detto lo stiamo facendo perché solo rispettando le promesse si torna ad avere fiducia nella politica” assicura il presidente della Regione che parla di un “patto di prospettiva per un nuovo modello condiviso di sviluppo sostenibile, che si distanzi dal passato dove abbiamo curato troppo poco l’ambiente e consumato troppo suolo vergine, e che punti alla creazione di posti di lavoro, visto che Ferrara è la provincia con più difficoltà sull’occupazione anche se ha abbandonato le due cifre e si assesta intorno al 6%”.
Bonaccini si gioca la carta della sostenibilità “per far crescere i posti di lavoro” e dell’innovazione “per essere competitivi con i territori più avanzati del mondo” in un territorio in cui “si aspettano infrastrutture da decenni: le forze politiche si devono unire e darsi da fare sulla Cispadana, opportunità storica per un collegamento diretto con l’Europa dal punto di vista manifatturiero e turistico”.
Liquidato il capitolo idrovia con un generico “ci sono 90 milioni da spendere” e la questione dell’autonomia regionale, per cui “sto attendendo un governo col quale interloquire e ottenere il voto del parlamento”, Bonaccini lancia l’ultimo annuncio: “Ho chiesto uno studio di fattibilità per la metropolitana leggera da Cattolica fino all’Alto Ferrarese, per cui serviranno risorse europee e nazionali”.
I firmatari del patto – almeno negli interventi del presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni, del direttore della Cna Diego Benatti e dei rappresentanti di Confindustria e Unife – esprimono “apprezzamento per l’approccio partecipativo e condiviso perché solo lavorando insieme tra istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, imprese e cittadini è possibile rilanciare un territorio in svantaggio che ha opportunità di sviluppo“.
L’ultimo appello di Cristiano Zagatti, a nome di Cgil, Cisl e Uil, è di “non enfatizzare la comunicazione perché i proclami sono un’arma a doppio taglio se non si lavora sulla qualità del lavoro”, oltre a chiedere il famoso accorpamento in 4 Comuni, proposta bocciata da Bonaccini perché “Ferrara ha avuto coraggio sulle fusioni ma devono rimanere in capo ai territori, non possono essere coercizioni imposte dall’alto”.
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