Cronaca
27 Aprile 2018
Giovedì si è aperto il giudizio d'appello: chieste condanne per l'ex dg Baldi, Melchiorri, Baldi e Beccati e Saetti

Il processo Cona ‘mangiato’ dalla prescrizione

di Daniele Oppo | 2 min

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Fatture false per contributi Covid. Condannato un 67enne

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(archivio)

Rimane ormai ben poco del processo sugli appalti e le varianti per la costruzione dell’ospedale di Cona: il giudizio d’appello – la cui prima udienza si è celebrata giovedì – conferma che quasi tutti i capi d’imputazione sono stati mangiati dalla prescrizione: ne è rimasto solo uno, per il quale il procuratore generale ha chiesto l’accoglimento dei motivi del ricorso presentati dalla procura estense contro le assoluzioni arrivate in primo grado.

Nell’udienza fissata per oggi – venerdì 27 aprile – finiranno le arringhe difensive e potrebbe arrivare la decisione dei giudici della terza sezione penale. La richiesta di condanna (a un anno e tre mesi) è arrivata solo per il capo d’imputazione numero 8 – l’unico a non essere stato colpito dalla prescrizione – relativo alle posizioni di Carlo Melchiorri (direttore dei lavori), Giorgio Beccati (responsabile unico del procedimento), Ruben Saetti (presidente del cda di Progeste) e Riccardo Baldi (ex direttore generale del Sant’Anna) per la perizia di variante numero 5, ovvero una cosiddetta variante di variante, che per la procura era illegittima.

Tutto il resto, come detto, è finito in prescrizione.

Un difetto di notifica ha portato allo stralcio di tre posizioni: quelle di Nicola Fakes (responsabile del controllo di produzione); Andrea Benedetti (l’unico condannato in primo grado, a 6 mesi di reclusione) e Guglielmo Malvezzi (capo commessa per il Consorzio Cona) che verranno discusse il 28 settembre prossimo.

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