Politica
9 Aprile 2018
Il consigliere di Forza Italia replica all'interpellanza del Partito Democratico: “Da noi nessun atto violento o intimidatorio”

Ex Banzi. Fornasini (Fi) al Pd: “Sconcertato, è ora di fare chiarezza”

di Daniele Oppo | 3 min

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Anche Matteo Foransini (Forza Italia), dopo Nicola Lodi e la particolare risposta di Francesco Rendine, replica al Pd e alla sua interpellanza sui fatti della ex Banzi, dicendosi “sconcertato” per quanto raccontato dai consiglieri di maggioranza.

“Non risponde affatto a quello che è successo”, afferma il consigliere di opposizione in merito alle dure affermazioni contenute nel documento presentato dai consiglieri dem Pietro Turri, Tommaso Cristofori, Vito Guzzinati e Patrizia Bianchini. “Tra l’altro unico consigliere presente era Turri, mi piacerebbe sapere come fanno gli altri ad esprimere giudizi così”. Per il Pd infatti l’opposizione avrebbe usato metodi intimidatori per impedire all’amministrazione di dialogare con i cittadini e spiegare il progetto di recupero dell’edificio e le attività promosse da Ibo Italia, che lì avrà la nuova sede.

“Sono sconcertato – aggiunge Fornasini – perché io, Nicola Lodi e Paola Peruffo non ci eravamo messi d’accordo, ci siamo trovati per caso, non abbiamo portato truppe cammellate, non abbiamo messo in atto nessun atto violento o intimidatorio. Abbiamo fatto solo presente che l’assemblea non si poteva svolgere nelle condizioni idonee, perché c’era assembramento di persone probabilmente non preventivato in stabile non idoneo, che non consentiva a molti cittadini di poter ascoltare con serenità. Abbiamo chiesto se era possibile rinviare l’assemblea – lo hanno fatto prima i cittadini di noi – in una sede che consentisse a tutti di entrare. Tanta gente era fuori, come potevano sentire? Turri con la sua solita arroganza ha voluto procedere all’assemblea, noi dopo 10 minuti siamo usciti e con noi decine di persone che si sono rese conto che non potevano ascoltare”. Ma, osserva il consigliere azzurro, “l’assemblea ha potuto continuare per un’altra ora, ora e mezzo: non è vero che abbiamo impedito assemblea, infatti è durata fino a 7,30”.

Fornasini attacca poi Turri, che è stato, insieme a Girolamo Calò e all’assessore Roberto Serra uno dei promotori dell’iniziativa – ed è tra i firmatari della contestata interpellanza: “Singolare che in questi 4 anni di attività non si registrino suoi interventi contro l’illegalità, l’insicurezza, lo spaccio ma il suo unico intervento degno di nota sia contro cittadini che volevano solo essere messi nelle condizioni di poter ascoltare in un’assemblea convocata dal comune”.

Per Fornasini “è ora di fare chiarezza su questa triste vicenda” e anticipa che nei prossimi giorni chiederà (probabilmente in accordo con altri membri dell’opposizione) un incontro con il prefetto: “Sono a disposizione i miei tabulati telefonici da cui si evincerà che non ho fatto telefonate per portare truppe cammellate e inviterò il prefetto a fare piena chiarezza su questa vicenda”. Il consigliere afferma anche di stare “valutando una querela, ma mi preme soprattutto che venga fatta piena chiarezza per riportare verità e realtà su questa triste vicenda”.

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