Eventi e cultura
10 Marzo 2018
Gallerie Estensi apre una nuova stagione di rinnovamento con tre sale dedicate al maestro ferrarese

Mentessi, l’artista umanista e socialista in mostra in Pinacoteca

di Elisa Fornasini | 3 min

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Un inno all’amore, al dolore e alla pietà, ma anche una denuncia sociale delle condizioni di miseria in cui erano costretti a vivere i contadini. È una storia sociale e di sentimento quella raccontata da Giuseppe Mentessi nella mostra inaugurata venerdì mattina alla Pinacoteca nazionale di Ferrara, che celebra fino al 10 giugno una delle figure di spicco dell’arte italiana fra Otto e Novecento, nel momento di passaggio dal verismo al simbolismo.

Giuseppe Mentessi. Artista di sentimento“, questo il titolo dell’esposizione dedicata al maestro ferrarese e organizzata dalle Gallerie Estensi in collaborazione con AssiCoop Modena&Ferrara e Legacoop Estense, si lega con gli “Stati d’Animo” che fanno bella mostra di sé al piano di sotto, nelle sale di palazzo Diamanti. Basta salire una rampa di scale per passare dal divisionismo di Previati al verismo di Mentessi, amici nella vita e ora ‘vicini di casa’, in un percorso artistico riassunto in cinque dipinti e un centinaio di disegni e bozzetti per seguire, come in una sorta di laboratorio, il processo creativo dell’artista umanista e socialista.

“La mostra inaugura una nuova stagione della Pinacoteca – annuncia Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi -: a esposizione chiusa, queste tre sale completamente rinnovate e dotate di un nuovo impianto di illuminazione e climatizzazione, torneranno a ospitare le collezioni stabili del museo con la pittura del Sei e Settecento. Un riallestimento complessivo che nei prossimi mesi riguarderà tutte le sale perché un museo di arte antica non può rimanere fisso e immobile ma deve rinnovarsi e stabilire un dialogo continuo col suo pubblico”.

Per questo, “alcuni degli ambienti che si apriranno – rivela la direttrice – saranno destinati all’esposizione temporanea di opere provenienti dalle Gallerie d’Arte Moderna di Ferrara e dalle Gallerie Estensi di Modena e Sassuolo per valorizzare il patrimonio artistico di queste terre“. L’importanza di essere “vicini ai territori sui quali operiamo” è ben espressa da Andrea Benini, presidente Legacoop Estense, e Milo Pacchioni, presidente Assicoop Modena&Ferrara, che “apre al pubblico una piccola selezione della sua collezione, composta da 700 opere raccolte in 15 anni dalla prima agenzia d’Italia di UnipolSai Assicurazioni”.

Un contributo all’arte apprezzata dal vicesindaco Massimo Maisto, che in questa esposizione ritrova “cinque importanti criteri della nostra politica culturale: rapporto pubblico-privato, promozione del nostro patrimonio nonostante la lunga chiusura del Massari, collegamento tra Ferrara Arte e Pinacoteca, collaborazioni con le associazioni per un ricco programma di eventi collaterali e, infine, la riorganizzazione del sistema museale della città che fra quattro anni ci permetterà di avere quattro grandi poli museali per i quali stiamo lavorando all’ipotesi di biglietti unici cumulativi”.

È poi il curatore Marcello Toffannello ad accompagnare il folto pubblico nelle tre tappe centrali della carriera di Mentessi, soffermandosi su tre quadri: Ora triste in mostra alla prima Triennale di Brera nel 1891 che rappresenta l’esordio nella pittura del soggetto sociale; Visione Triste esposta alla Biennale veneziana del 1899 e che segna l’adesione al simbolismo; e Ramingo, comparsa alla Biennale del 1909 che chiude la fase più felice e innovativa della pittura di Mentessi. Un’anticipazione del realismo socialista che getta luce sulle condizioni degli ultimi, dei braccianti, di una vita vissuta come un calvario.

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