Attualità
8 Marzo 2018
Festa di sensibilizzazione sul listone per riconoscere le "forme di violenza intrise in questa società maschilista"

8 marzo, Ferrara in piazza contro la violenza fisica e psicologica sulle donne

di Elisa Fornasini | 2 min

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È successo anche te di essere importunata o ricevere apprezzamenti non graditi? Di essere giudicata per il tuo abbigliamento o atteggiamento? Di non sentirti libera di esprimere la tua sessualità? Che la tua opinione in quanto donna venisse screditata da amici, colleghi o familiari? Sono le domande che il Centro Donna e Giustizia pone alle passanti sul listone, invitate a mettere una crocetta alle discriminazioni subite in quanto ‘altra metà del cielo’.

Le ragazze ‘sandwich’ sono solo alcune delle protagoniste dell’iniziativa organizzata in occasione della Festa della Donna che giovedì mattina ha riunito Cdg, Cgil, Udi, Arcilesbica e Centro Documentazione Donna in piazza Trento e Trieste per sensibilizzare i ferraresi sulla violenza di genere – sia essa fisica, sessuale o psicologica – tramite letture, musica, giochi e banchetti.

“Uno dei problemi del nostro tempo è il riconoscimento delle forme di violenza – spiega Eleonora Tonelli, ostetrica e coordinatrice del progetto Luna Blu -: ci sono tante violenze psicologiche più sottili e meno identificabili, talmente intrise nel nostro sistema culturale maschilista che non le riconosciamo nemmeno. Ecco perché le ragazze del servizio civile del Centro Donna e Giustizia indossano i cartelloni su cui apporre un segno sulle violenze subite e indossano le maschere bianche come forma di anonimato, nel togliere le differenze perché vale per tutte e può succedere a tutte. Il primo ostacolo da superare è proprio la vergogna che porta al silenzio, per migliorare le nostre condizioni bisogna parlarne”.

Tante donne, uomini, giovani e anziani si sono fermati per assistere alla manifestazione, ascoltare una lettura, conoscere le iniziative delle associazioni presenti, partecipare allo ‘sciopero delle donne’. “Siamo qui, e siamo tanti, per condividere e ricordare l’8 marzo come giornata di lotta – aggiungono i sindacalisti della Cgil – per ottenere diritti, per affermare diritti: contro la violenza maschile, le molestie nei luoghi di lavoro, la disparità di trattamento economico salariale, contro ogni discriminazione, lottiamo per rivendicare le nostre differenze, per una maternità libera e consapevole ed il riconoscimento del lavoro di cura, le nostre scelte, la nostra dignità”. 

Un 8 marzo baciato dal sole e dedicato a tutte – italiane, straniere, trans – che prosegue con altri incontri sui diritti delle migranti, sulla tutela della salute sessuale e sulla legge 119 che ha introdotto il femminicidio. La Giornata Internazionale della Donna si conclude con uno spettacolo di burlesque “Mi spoglio perché voglio” al circolo Arci Bolognesi.

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