Cento
9 Marzo 2018
Il legale rappresentante della Baltur a giudizio per omicidio per il decesso dell'operaio Giampaolo Brugioni, colpito da mesotelioma pleurico

Morte da amianto, inizia il processo contro Fava

di Daniele Oppo | 2 min

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Dopo varie false partenze è iniziato giovedì mattina il processo per la morte da amianto di Giampaolo Brugioni, che vede imputato per omicidio colposo il patron della Baltur di Cento, Giovanni Fava.

“Questo è un processo tecnico, in cui sono fondamentali i consulenti”, ha specificato il giudice Alessandra Lepore al momento di fare una prima scrematura della lunghe liste testi presentate da procura, difesa e parte civile. Saranno infatti i consulenti tecnici i veri protagonisti del processo in cui si dovrà far luce sull’eventuale responsabilità della Baltur nella morte per mesotelioma dell’operaio 66enne, che per una vita lavorò nell’azienda centese.

Le accuse mosse dalla procura – il titolare del fascicolo fu il pm Giuseppe Tittaferrante, da alcuni mesi in servizio a Napoli – nei confronti di Fava (difeso dall’avvocato Marco Martines) sono cambiate nel corso del tempo a causa della morte di Brugioni anni, passando da lesioni colpose a omicidio colposo.

Brugioni nel 2011 si ammalò di mesotelioma pleurico maligno, legata all’esposizione all’amianto che, secondo la procura, sarebbe avvenuta proprio nel posto di lavoro, durante le operazioni di pulizia e smontaggio di bruciatori e caldaie, in particolare a causa delle guarnizioni.

Nell’udienza filtro di giovedì mattina, il giudice ha rigettato la richiesta di esclusione dal processo avanzata dal responsabile civile (la Baltur) per un ipotizzato pregiudizio subito nel corso delle indagini preliminari. Ma è un rigetto dovuto al semplice fatto che, allo stato degli atti, il giudice stesso non ha conoscenza del contenuto del fascicolo quindi non è nelle condizioni di valutare la richiesta nella sostanza.

La parte civile – ovvero la famiglia di Brugioni – ha chiesto invece che alcuni testimoni presenti nella lista della difesa Fava venissero esclusi perché tesi a dimostrare che l’operaio lavorò in altre due aziende in precedenza in cui sarebbe stata possibile l’esposizione all’amianto, circostanza questa che la parte civile stessa ammette pacificamente.

L’istruttoria dibattimentale comincerà 20 novembre, data alla quale è stata rinviata l’udienza per l’escussione dei primi tre testimoni del pubblico ministero.

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