Eventi e cultura
2 Marzo 2018
Venerdì inaugura al Diamanti l'affascinante percorso tematico da Previati a Boccioni

“Stati d’animo”, un labirinto nel cuore della grande arte

di Elisa Fornasini | 2 min

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Una mostra che può piacere a tutti, dai critici e addetti ai lavori agli spettatori meno informati ma curiosi di attraversare i labirinti del cuore e dell’anima. Il filo di Arianna per non perdersi nel dedalo artistico di fine ‘800 e inizio ‘900 sono gli “Stati d’animo”, attraverso cui vengono rilette l'”Arte e psiche tra Previati e Boccioni”, emblematico titolo dell’esposizione che verrà inaugurata venerdì 2 marzo alle 18.30 a palazzo dei Diamanti.

“Nessuno aveva mai pensato di dedicare una mostra agli stati d’animo, dalla malinconia alla solarità” assicura la curatrice Chiara Vorrasi che ha curato questo nuovo racconto tematico di Ferrara Arte insieme ai “massimi studiosi di fama internazionale” come Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina.

Un percorso polifonico che mette in dialogo il contributo del ‘nostro’ Gaetano Previati, definito “l’ultimo dei romantici e padre spirituale del futurismo”, con i protagonisti del simbolismo e divisionismo come Segantini, Pelizza da Volpedo e Morbelli fino alle avanguardie firmate da Balla, Carrà e Boccioni. Un’esperienza culturale in un periodo di importanti conquiste della scienza, della fisica, della psicologia, dell’arte come “scienza dello spirito” verso la società moderna.

Per far rivivere la sensibilità e le suggestioni dell’epoca, “le opere sono state immerse in una sorta di notturno – spiega Mazzocca – realizzato con uno sfondo blu scuro e pesanti tende che tendono ad annullare lo spazio, così sembra che le opere lievitino in uno spazio immateriale che le valorizza appieno”. Una scelta raffinata che esalta questa “koinè europea di artisti italiani stranieri – aggiunge Messina – che per la prima volta si guardano e si confrontano in un periodo di mutamento del mercato dell’arte”.

Questa mostra – che “è solo una tappa del cammino di studio e approfondimento su Previati, iniziato con un’operazione di catalogazione analitica e analisi diagnostiche sul suo capolavoro di Paolo Francesca” rivela la direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara Maria Luisa Pacelli – rappresenta “un pezzo del tris di mostre che, insieme a Courbet e a Boldini e la moda, chiude la nostra legislatura” aggiunge Maisto, ribadendo il “mix vincente adottato da Ferrara Arte che guarda al mondo parlando della nostra storia e del nostro patrimonio”.

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