Politica
16 Febbraio 2018
L'avvocato è inserito nel collegio uninominale per la Camera a Rimini: “Non sono un massone, sul passato non è etico rispondere, se no si torna all'Inquisizione”

Massoneria e M5S. Spunta il caso del candidato ferrarese Zanforlini

di Daniele Oppo | 3 min

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“Mi sento come un ebreo, un nero, un comunista, un gay. Non sono un massone, ma non rispondo sul passato, non è eticamente corretto, potevo essere anche Belzebù, ma non deve interessare, se no torniamo all’Inquisizione”. Trasudano rabbia e indignazione le parole di David Zanforlini, l’avvocato ferrarese candidato con il M5S a Ravenna nel collegio uninominale della Camera, il cui nome è stato avvicinato da un articolo del Corriere di Romagna a quello della massoneria.

Quello del legale – che non ha partecipato alle Parlamentarie ma è stato contattato direttamente dal M5S – sarebbe il quarto nome di un candidato grillino collegato alla massoneria, dopo i casi che hanno riguardato Lello Vitiello, Piero Landi e Bruno Azzerboni.

“L’ho dichiarato ed è così: non appartengo alla massoneria – dice a Estense.com – ma non posso fornire una prova negativa, è la prova del Diavolo. Chiederò al Grande Oriente e alle altre logge di certificarlo, non so se sarà possibile”. Ma il candidato, che il Corriere di Romagna dà come appartenente – con un ruolo di spicco, anche se ‘dormiente’, dunque non attivo – alla loggia Giordano Bruno di Ferrara e al Grande Oriente d’Italia, non ha alcuna intenzione di rispondere su una sua affiliazione passata: “Sarebbe eticamente scorretto – afferma -, se perdiamo l’etica perdiamo tutto”.

È però la ricerca del candidato massone la cosa che sembra dare più fastidio a Zanforlini: “È il pregiudizio che è terrificante. È un reato appartenere alla massoneria? Gandhi, Washington, Walt Disney, Cavour e Garibaldi erano massoni, fanno schifo? Essere piduista è illecito. Ma la massoneria è un organizzazione lecita? Mi sono laureato in diritto costituzionale e dico che se lo è, allora va tutelata. Se invece vuol dire ‘Ndrangheta ci penserà la commissione parlamentare Antimafia, se no basta, è una roba del secolo scorso”.

“Io – si difende Zanforlini – non sono mai stato condannato in vita mia. Ho ricevuto solo un ammonimento dall’ordine degli avvocati perché avevo inviato una lettera a un magistrato per conto di un cliente che si stava per suicidare, e avevo ragione. Difendo gli indifesi, non ho mai difeso un pedofilo, gli unici due accusati di pedofilia che ho difeso sono stati archiviati, e l’ho fatto per scelta, dopo aver esaminato il caso. Non difendo tutti, non faccio più carceraria dal 1998, quando iniziavano a venire in studio dei mafiosi e non mi andava bene. Mi metto di fianco a persone che reputo innocenti”.

Se il suo futuro da candidato non può essere in bilico – perché la candidatura non può essere più ritirata – lo è il suo rapporto con il M5S: “Mi preme tutelare il Movimento – spiega l’avvocato -. Loro non c’entrano nulla, non hanno nessuna colpa. Tenterò di avere i documenti che dimostrano la mia non appartenenza alla massoneria, se no rinuncerò per correttezza”.

“Mi sono candidato, anche se ci rimetto economicamente, per cambiare delle cose nella legge sugli eco-reati, proponendo una norma di pericolo che oggi non c’é, perché bisogna intervenire prima che le cose accadano, per migliorare la nostra nazione. E poi per cambiare la legge per gli animali: se non volete più vedere gente che bastona i cani per strada bisogna cambiare la legge, perché ancora sono considerati cose – conclude Zanforlini -. Ma se nessuno lo propone in Parlamento, come si fa? Chi lo fa? Con Green Hill io ho cambiato il modo di vedere il benessere animale. I grillini sceglieranno se gli interessa questa storia anziché dare all’Italia delle leggi buone. Chi mi ha infamato intanto tornerà a casa, guarderà i suoi figli negli occhi e gli dirà che ha rovinato una persona e probabilmente anche il loro futuro”.

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