Attualità
16 Febbraio 2018
Conciliazione per liberare l'area verde. Rendine preoccupato per le "funzioni diverse" dell'oasi, Serra: "Rimarrà fruibile al pubblico"

Giorni contati per Terraviva, ma la “campagna in città” è salva

di Elisa Fornasini | 3 min

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Partirà a breve il tentativo di conciliazione tra l’associazione Nuova Terraviva e il Comune di Ferrara. Il motivo della controversia è l’area verde di via delle Erbe: l’amministrazione ha chiesto ai gestori di liberare lo spazio in quanto la concessione è scaduta; l’associazione dal canto suo ha deciso a malincuore di procedere per evitare la causa civile in tribunale.

La vicenda, finita alla ribalta della cronaca lo scorso novembre per via della protesta di Paola Peruffo (FI) che vedeva la demolizione dei manufatti come la “distruzione anche del buon senso“, risale in realtà già al 2014, quando l’amministrazione per la prima volta ha comunicato ai concessionari la volontà di acquisire l’immobile libero da persone e cose vista la scadenza della concessione a marzo dello stesso anno.

A quel tempo sono partite le prime contestazioni, perché Terraviva rivendicava l’accordo come contratto agrario (che ha validità di 15 anni, quindi dal 2002, anno della convenzione, al 2017). Il Comune ne ha preso atto e ha dunque deliberato la prosecuzione del contratto fino a novembre 2017. Al termine della quindicesima annata agraria, gli affittuari (Nuova Terraviva e azienda agricola Bio-Pastoreria) hanno tentato di giocare la carta del rinnovo automatico per ulteriori 15 anni a causa della tardività della disdetta del proprietario ma il tentativo non ha avuto alcun risultato.

Attualmente non è stato ancora liberato l’immobile. Ma il Servizio Patrimonio non ha certo mollato la presa e, accertata l'”illegittima occupazione del terreno comunale”, ha ribadito all’inizio di quest’anno l’interesse (anzi, l’obbligo) a procedere tempestivamente alla liberazione dell’area per una nuova riassegnazione tramite bando pubblico “per lo svolgimento di funzioni diverse da quelle attuali attraverso una concessione di valorizzazione dell’area”.

Ed è qui che interviene Francesco Rendine (Gol) che – con in mano la delibera di giunta del 30 gennaio in cui si incaricava il Servizio Affari Legali di tentare la conciliazione e, in caso di fallimento, l’azione civile davanti al tribunale di Ferrara nei confronti dei locatari – si chiede quali siano le “funzioni diverse” per valorizzare l’appezzamento di terreno rustico, già utilizzato da numerose famiglie con bambini che si divertono a svolgere attività ludiche in un angolo di città che profuma di campagna.

La paura del consigliere golista, scritta nero su bianco in un’interpellanza, è che con questa “valorizzazione si intenda ritorni economici per l’amministrazione, escludendo come valore il benessere psicofisico di bambini e famiglie”. La prima rassicurazione sul destino dell’oasi viene dall’assessore al Commercio Roberto Serra: “La fruibilità pubblica sarà uno dei capisaldi del bando perché l’area verde non va chiusa ma mantenuta aperta al pubblico, poi spetterà alla fantasia del privato decidere come valorizzarne l’aspetto didattico, scientifico e ambientale. Garantendo appunto la totale fruizione delle persone a piedi”.

I quattro ettari di “campagna in città” sono salvi. E il loro futuro si potrà stabilire nel tempo, appena verranno tristemente abbattuti i manufatti su cui giocano da anni i piccoli ferraresi. “Non siamo soddisfatti della risposta degli affittuari perché non hanno liberato l’area nei tempi prefissati – ribadisce Serra – ma nei prossimi giorni verrà organizzato un incontro con la presidente di Nuova Terraviva, Monica Pertili, per trovare un accordo”. Giorni contati insomma, time is running out.

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