Politica
7 Febbraio 2018
Il ministro svela i cantieri da 24 milioni: "Città d'arte attraente per i mercati turistici internazionali"

Ecco il “Ducato Estense” di Franceschini

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il Ducato Estense è ancora work in progress. Tanto che nella sua fase iniziale prende il nome di “Cantiere Estense“. In attesa di definire il brand ufficiale, il Mibact per l’Emilia Romagna lancia la campagna per raccontare le prime fasi del progetto di promozione turistica e culturale da 70 milioni di euro, di cui 69 milioni per la realizzazione di 26 cantieri di restauro e riqualificazione in 74 comuni tra le province di Ferrara, Modena, Reggio Emilia e della Garfagnana; e il restante milione per la promozione del brand estense.

Una grossa fetta di finanziamenti (oltre 24 milioni) ricadrà su Ferrara per sostenere 13 interventi sui beni culturali di maggior pregio in città e provincia. A fare la parte del leone è il complesso di palazzo Massari e Cavalieri di Malta dove, con un investimento di 8 milioni, verranno creati spazi didattici e luoghi di aggregazione, due sale per mostre e nuovi varchi urbani di connessione ciclo-pedonale.

La seconda ristrutturazione più onerosa è a palazzo dei Diamanti dove serviranno 3,5 milioni per il completamento dei lavori per la restituzione agli ambienti della piena funzionalità e fruibilità. Attesi anche gli interventi da 3 milioni alla chiesa di San Paolo, finalizzati alla riapertura della chiesa per l’esercizio del culto e la fruizione turistica.

Altri 1,8 milioni sono stati affidati al museo di Casa Romei per opere di contrasto ad avanzati processi di degrado, valorizzazione della struttura con potenziamento dell’offerta culturale e miglioramento della fruizione. Nuovo volto anche per piazza Ariostea, dove con 1,5 milioni verranno sostenute le opere di restauro e riqualificazione riguardanti le gradonate, la pavimentazione dell’anello centrale e l’area verde. Sarà anche l’occasione per restaurare il monumento a Ludovico Ariosto e realizzare il nuovo impianto di illuminazione.

Il completamento del restauro e risanamento conservativo del secondo chiostro del Monastero di San Antonio Abate costerà 1,3 milioni; sotto le cifre a sei zeri gli interventi di valorizzazione a palazzo Costabili e chiesa di Sant’Apollonia, nei cui 920mila euro rientrano la predisposizione di spazi dedicati alla didattica, realizzazione della caffetteria e del bookshop, completamento dell’impiantistica e dell’illuminazione e allestimenti multifunzionali per l’ex chiesa. Infine, 700mila euro per la riapertura della chiesa di Santa Maria della Consolazione anche con finalità turistico-culturali.

Capitolo a parte per i cantieri delle Delizie. Qui a fare la ‘voce grossa’ è Villa Mensa a Copparo che ottiene 1,4 milioni per la conclusione dei lavori di consolidamento e restauro sul fabbricato principale e valorizzazione del complesso ai fini della promozione turistica. La Delizia del Benvignante ad Argenta, attualmente chiusa, verrà riaperta al pubblico con un intervento da 900mila euro. La completa riapertura del piano terra a fini museali è l’obiettivo anche del Castello Estense di Mesola da realizzare con 700mila euro. Veste rinnovata per la Delizia di Belriguardo a Voghiera che investirà 600mila euro per il recupero delle corti interne, la realizzazione del parcheggio pubblico e la sistemazione dell’area di ingresso. Ultimi 350mila euro alla Delizia del Verginese di Portomaggiore per il recupero del giardino e della foresteria, manutenzione straordinaria della vinaia e realizzazione di una pista ciclabile di collegamento con le Delizie del Belriguardo e del Benvignante.

Insomma, le risorse sono significative, così come le ambizioni. “Il Ducato Estense è un progetto importante che unisce terre che sono state insieme nei secoli e che si sono divise per il percorso della storia – spiega il ministro Dario Franceschini -. È un’identità territoriale ben riconoscibile con molti punti in comune non soltanto dal punto di vista della memoria del passato ma anche del presente. Per entrare nei mercati turistici internazionali, è indispensabile offrire prodotti attraenti e l’Emilia Romagna deve lavorare molto sul proprio sistema di città d’arte, quindi unire il disegno legato insieme dalla grande storia degli Estensi (Modena, Reggio, Ferrara, Sassuolo, la Garfagnana) e mettersi nelle condizioni di avere un prodotto internazionale attrattivo per tutti i turisti”.

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