“Giorgio, questo è per te”. È il saluto affettuoso che Portia Anne Prebys rivolge al suo Bassani, con cui ha condiviso 25 anni di vita nella loro casa a Roma, sublimemente ricreata nel Centro Studi Bassaniani, inaugurato nel nuovo allestimento a Casa Minerbi-Dal Sale in via Giuoco del Pallone. Una casa museo che custodisce il ricordo, le memorie, le testimonianze di un pezzo di vita di uno dei più importanti scrittori del ‘900.
In questo luogo magico, in cui si perde il senso del tempo, è possibile consultare quasi 8mila testi di e su Giorgio Bassani scritti dal 1935 ad oggi in 18 lingue, tra cui i manoscritti de Il Giardino dei Finzi Contini e Gli occhiali d’oro, ammirare 1200 fotografie che fra poco verranno pubblicate online, visionare altri 5mila libri di interesse storico incentrati sulla cultura novecentesca.
Uno scrigno di tesori che, nelle intenzioni della compagna del maestro, vuole essere un “moderno e pregevole polo di studio in cui tutti gli studenti, visitatori locali e stranieri, ricercatori e appassionati di letteratura possono ripercorrere le pagine della vita di Bassani per conoscere meglio l’illustre cittadino ferrarese, le sue opere, le sue passioni e quanto ha lasciato ai posteri, ricostruendo l’incantesimo del suo salotto e della sala da pranzo”.
Una collezione in continuo divenire – proprio durante l’inaugurazione Ottavia Minerbi ha donato una foto del padre Beppe insieme a Bassani e al rettore, mentre la famiglia Liscia ha ceduto cartoline ed autografi indirizzati al marito della sorella di Bassani – che intende essere fruibile a tutti, come annunciato dal sindaco Tiziano Tagliani: “Abbiamo messo a bilancio le risorse per aprirla al pubblico e stiamo eseguendo l’appalto per dotare la casa di personale professionale perché non possiamo lasciarla al volontariato”. Non appena sarà concluso l’iter amministrativo per l’affidamento dei servizi di catalogazione e di accoglienza, presumibilmente nel mese di marzo, il centro sarà fruibile regolarmente sia per la consultazione sia per la visita.
Ma il sogno del sindaco è più ampio e parte dalla modifica della convenzione col Ministero dei Beni Culturali per avviare il restauro degli affreschi al primo piano e ampliare la casa con sale studio al pian terreno, in modo che “uno degli spazi più belli della città entri nel polo bibliotecario allargato che collega la vicina Ariostea a Casa Niccolini”. Lo scopo non è solo quello di recuperare e valorizzare un palazzo storico, ma anche e soprattutto attrarre i giovani.
“Il pericolo che incombe sui giovani di oggi è che si dimentichino di ciò che è accaduto, uno dei compiti della mia arte lo considero soprattutto quello di evitare un danno di questo tipo, di garantire la memoria per far sì che l’oblio non succeda”. Lo scriveva Bassani 34 anni fa in Di là dal cuore. Il Centro Studi Bassaniani onorerà il nobile compito dell’autore nel cuore della sua città.
“La parola che ha contraddistinto l’opera narrativa di Bassani è Ferrara, non quella reale ma quella che gli occhi di un grande scrittore e poeta hanno visto e interpretato” spiega il co-curatore Gianni Venturi che ha deciso di aiutare l’amica Prebys “perché Giorgio diceva che si conosce Ferrara nel momento che se ne esce”. Lasciando da parte la “discussione terrificante sulla funzione museale della città”, Venturi intasca la “soddisfazione di riportare Bassani a Ferrara” ma “per farlo vivere come luogo di studio ci serve un’altra stanza, altrimenti senza la fruizione diventerebbe un coacervo di preziosi materiali fin troppo raffinato”.
Dopo la cerimonia inaugurale di venerdì mattina – definita una “riunione di famiglia” e sospesa per un quarto d’ora a causa di un malore accusato da un’anziana signora, soccorsa tra il folto pubblico ma per fortuna senza gravi conseguenze – nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30, è possibile visitare la nuova dimora (fisica e artistica) dell’indimenticabile Giorgio Bassani.
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