Politica
23 Dicembre 2017
Tra i 'casi freddi', Palaspecchi e teatro Verdi. Ancora 'caldi' grattacielo e zona Gad. E il "coraggio" sulle calotte

2017, “l’anno dei cold case risolti dall’amministrazione”

di Elisa Fornasini | 5 min

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“Il 2017 è stato un anno particolare e impegnativo, in cui abbiamo archiviato tanti successi e risolto importanti cold case”. È un sindaco soddisfatto e ‘poliziesco’ quello che si presenta alla tradizionale conferenza di fine anno per fare il punto sui risultati raggiunti e le sfide future dell’amministrazione ferrarese.  Per la prima volta, le relazioni dei singoli assessori vengono condensati in un assolo di Tiziano Tagliani che racconta la “dinamicità di una città che cambia, non si può non rimanere impressionati dalla differenza”.

Se il sindaco annovera tra i primi successi la promozione della Spal in serie A (che “ha portato uno stadio di paese in condizioni irricevibili a essere un impianto di massima serie”), tra i ‘casi freddi’ risolti rientrano il Palaspecchi e il teatro Verdi. “Dopo 30 anni di tribolazioni abbiamo fatto un miracolo: togliere gli specchi dal Palazzo degli Specchi  e trasformare gli immigrati in tritoni” ironizza Tagliani nel spiegare la “riqualificazione ostacolata in ogni modo“, nonostante fosse “una pagina della storia urbanistica della nostra città che andava chiusa e trasformata”. “Un’altra “vicenda congelata” è quella del teatro Verdi che ora dopo anni di abbandono è un “cantiere vivo: ci sono le risorse per i lavori e a breve apriremo un bando da 1,4 milioni per la gestione innovativa”.

Uno dei casi ancora aperti riguarda il grattacielo, “un problema di un condominio privato non in sicurezza ma che interessa tutta la città”. Il piano rimane quello approvato nell’assemblea condominiale: “Se i proprietari sono in grado di mettere in campo 680mila euro per i lavori di messa a norma bene, altrimenti si procede col piano B, ovvero l’intervento da 2 milioni della pubblica amministrazione che darà risposta al diritto all’abitazione dei proprietari che ci abitano (70 famiglie su 180); mentre per le altre 110 unità abitative, se non saranno in grado di far fronte agli investimenti, ragioneremo su cosa fare quando il palazzo sarà vuoto. La città si interrogherà se è conveniente tenerlo, ristrutturalo, abbassarlo o demolirlo ma prima di tutto viene la sicurezza delle persone”.

Sicurezza ad ampio raggio in zona Gad. “Siamo diventati una delle principali narcotici del sistema di contrasto allo spaccio: ci siamo inventati un nucleo antidroga cinofilo che nel 2018 verrà accompagnato dall’unità mobile della polizia municipale che sosterà in piazzale Castellina e zone limitrofe, consentendo di visionare in loco le telecamere e svolgere controlli sul consumo di alcol e sostanze stupefacenti”. D’ora in poi nel mirino ci sono anche i consumatori, perché “se è aumentata la vendita di droga è perché è aumentata la richiesta, quindi agiremo sia sulla vendita che sull’acquisto”.

L’auspicio per il futuro è riprendere l’operazione martellamento (“che ha fortemente ridimensionato il problema delle risse cruente, prima all’ordine del giorno”) e ricevere, dopo il bando, qualche rinforzo della polizia (“perché la soluzione non è avere un’altra camionetta dell’esercito ma più agenti per indagini e repressioni”) con l’obiettivo di “non mollare quel quartiere, non dimenticando però le frazioni perché nessuno dei gravi fatti di sangue che hanno segnato il 2017 è avvenuto nella zona Gad”. E poi “a noi non conviene mantenere il degrado, quello conviene alle opposizioni perché ci lucrano sopra”.

Cambiando totalmente argomento, i grandi eventi (come le mostre di Ferrara Arte o le iniziative natalizie) continuano a reggere grazie alle “collaborazioni con il mondo privato”, visto che “la città è rimasta senza banca e fondazione“. In tema economia – tra l’accorpamento con Bologna e Modena per le imprese e quello con la Romagna per il turismo, visto da Tagliani come “scelte naturali” – “ci sono segnali significativi sul tessuto produttivo ma non cambia dalla sera alla mattina, nei prossimi anni i dati economici daranno risultati migliori”, da analizzare in un nuovo “tavolo dell’imprenditoria locale”.

Con il plauso di vivere nella “città medievale più accessibile d’Italia“, il sindaco si sofferma poi sulla sanità o meglio sulla conclusione del processo di avvio dell’ospedale di Cona con il trasferimento del centro di riabilitazione San Giorgio. “Ho cominciato la legislatura con 14mila persone in piazza contro la distanza dell’ospedale, ma oggi se siamo collegati al treno della migliore sanità in Emilia Romagna è grazie all’hub di Cona perché l’ex Sant’Anna è inagibile dal punto di vista della degenza”.

Un “mal di pancia” è la gestazione delle calotte “con cui ci adeguiamo un anno in anticipo alla legge regionale sulla tariffa puntuale per avere un approccio graduale alla nuova Tari, tenendo un numero di conferimenti praticamente raddoppiato rispetto agli altri Comuni”. Mentre gli uffici sono ancora presi d’assalto dai cittadini ‘non censiti’ che devono regolarizzare la propria posizione per ottenere la Carta Smeraldo (“qualche migliaio le tessere ancora da ritirare”, “ci aspettiamo da Hera forte collaborazione per gestire la raccolta differenziata che è schizzata al 70%”.

“L’amministrazione ha avuto il coraggio di affrontare questo investimento a lungo termine nonostante lo schiaffo mediatico per lasciare a chi verrà dopo di me una città più pulita e civile che paga meno Tari, poi fra sei mesi questa cosa farà meno notizia e non ne sentiremo più parlare”. E allora quale sarà il tema che terrà banco il prossimo anno? “Il 2018 sarà un anno di sfide, specie per l’Ausl (che ha bisogno di una sede unica per condensare in corso Giovecca tutte le strutture rimaste in via Cassoli), per la mobilità passiva e per Unife”.

L’anno che si avvia alla conclusione ha infatti registrato il famoso boom di immatricolazioni. “Avremmo preferito che questo processo ci vedesse partecipi fin dall’inizio – ammette in chiusura Tagliani – ma ora non molliamo per poter guardare lontano e diventare davvero una città universitaria”. L’eredità che verrà trascinata nel 2018 è chiara: “Lavorare sul Palaspecchi e Casa del Pellegrino affinché diventino grandi studentati, non la classica scrivania con vista ma un vero complesso universitario con camere, aule, mense e sale studio”.

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