“Esserci sempre”, anche a Natale. Il motto della polizia si fa largo all’inizio del mandato del nuovo questore Giancarlo Pallini che, a un mese dal suo insediamento a Ferrara, incontra la stampa locale in un tour delle redazioni, affiancato dal capo di gabinetto Pietro Scroccarello, per scambiarsi gli auguri e soprattutto per valutare il suo impatto con la città estense.
Un incontro con il quale Pallini vuole sottolineare “l’importanza che rivestono i media, che ci aiutano a capire quali sono le esigenze maggiormente sentite dalla gente. Servono anche per far conoscere come operiamo nell’interesse dei cittadini e, magari, anche criticarci. Le critiche non devono fare paura”.
“Ferrara richiede un impegno maggiore che Macerata – ammette subito il neo questore facendo un paragone con la sua precedente sede -, anche se ha meno centri urbani (22 Comuni rispetto ai 55 della provincia marchigiana) e più traffico” scherza Pallini che sta aspettando che passi il freddo pungente per acquistare una bici e godersi le “bellezze della città delle biciclette”. Sul lavoro, invece, viaggia in quarta.
“Il mondo non è più quello di una volta, e lo stesso vale per Ferrara, per cui bisogna affrontare le problematiche dei centri urbani perché sono il vero cuore delle criticità intorno alla stazione”, basti pensare alla zona Gad. Lasciando, almeno per una volta, da parte i numeri.
“Quando le statistiche dicono che i reati sono in calo è vero – spiega Pallini -, ma al singolo cittadino che ha subito un furto non interessa la statistica perché è ‘avvelenato’ dall’esperienza che ha subito e pretende che venga arrestato il colpevole”. E così, citando lo slogan renziano, “non serve tranquillizzare il cittadino dicendogli ‘stai sereno’ ma mostrare che si sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza”.
Nonostante la carenza di organico, “bisogna sempre fare qualcosa in più, trovare il grimaldello per migliorare il servizio e lavorare per il bene della collettività” ribadisce il questore che, nella sua carriera, ha dovuto affrontare drammi che sconvolgono l’intera comunità. Come il terremoto. “Ho vissuto in pieno la stagione del sisma a Macerata – ricorda Pallini – che ha colpito gran parte del territorio: 46 Comuni su 55 sono stati inseriti nel cratere sismico”.
Di quella drammatica esperienza, conserva però il ricordo della “testimonianza dell’impegno delle forze dell’ordine che sono venute spontaneamente in ufficio e sono accorse sui luoghi dell’emergenza, con il rischio di trovarsi sotto un costone che crollava, per effettuare i servizi anti-sciacallaggio e dimostrare vicinanza alla popolazione: un senso di comunità che ci rende umanamente molto forti”.
L’ultima domanda di rito riguarda il caso Aldrovandi. “Mi auguro che lo strappo tra città e polizia si sia ricucito – commenta Pallini -: è una brutta pagina ma va dato atto de llo sforzo di tanti poliziotti che pensano al bene della comunità e danno il meglio per risolvere le problematiche. Un segnale che ci fa guardare con ottimismo al futuro”.
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