Politica
16 Dicembre 2017
Discussione accesa in commissione consiliare sul regolamento Tari. "Il sistema andrà tarato e regolato"

Calotte, “più che una tariffa puntuale è una tassa patrimoniale”

di Elisa Fornasini | 4 min

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Sollecitare Hera ad aumentare i giri di raccolta differenziata per evitare che i cassonetti ‘esplodano’ di rifiuti, invitare i cittadini ad essere più rispettosi e civili per evitare l’abbandono dell’immondizia in strada, incalzare il Comune ad applicare una tariffa puntuale che sia ‘reale’ e conti la quantità di indifferenziato prodotto e non più la metratura delle abitazioni.
È il triplice impegno sulle calotte assunto dalla 4a commissione consiliare dopo 2 ore e mezza di discussione (a tratti accesa)  sulla ‘bozza di regolamento Tari e tariffe 2018’. A fare gli onori di casa è l’assessore all’Ambiente Caterina Ferri che, dati alla mano, ribadisce le simulazioni in bolletta per le famiglie. E le novità sulla gestione del rifiuti.
“Ora che tutti i cassonetti sono stati accorpati in isole ecologiche e i ferraresi sono più attenti alla raccolta, sono diminuiti i bidoni dell’indifferenziata mentre raddoppieremo i bidoni dell’umido – annuncia l’assessore -. Hera ha già aumentato i giri di raccolta di carta e plastica ma non sono sufficienti, il sistema andrà tarato e regolato aumentando i giri con i mezzi”. La multiutility si “impegnerà nella sistemazione dei problemi tecnici”, ma “bisogna lavorare anche sui cittadini per ridurre l’inciviltà”.
Un buon deterrente sono, manco a dirlo, le multe. Chi abbandona i rifiuti, infatti, rischia una sanzione da 50 fino a 500 euro. “Sono arrivati i cartelli di video sorveglianza che posizioneremo nelle zone di maggior abbandono che ci consentono di poter iniziare a usare la fototrappola” avverte Ferri, per la gioia di Davide Bertolasi (Pd) che lancia un “appello per veder fioccare le multe a chi abbandona volontariamente i rifiuti”.
Uno dei tasti più dolenti riguarda la stessa tariffa puntuale perché “non è una vera tariffa puntuale ma una tassa patrimoniale sulla casa, in quanto non è proporzionale al numero dei conferimenti effettuati ma continua a essere calcolata su due componenti fisse: una basata sulla superficie delle unità abitative e l’altra, quella che dovrebbe essere variabile, copre i costi di gestione del gestore stesso, indipendentemente dal numero di conferimenti realmente fatti dall’utente”.
La mancanza di premialità o incentivo è segnalata a più riprese dall’opposizione, specie da Ilaria Morghen del M5S (che chiede di pensare a sistemi di raccolta proporzionati e a delle scontistiche per le imprese, piuttosto che per le associazioni e per le chiese come deliberato invece nel regolamento) e Francesco Rendine (Gol) che invita Atersir ad adoperarsi altrimenti “partiremo con la protesta ‘Boicotta la calotta”. Contestazione anche all’amministrazione che “per presentare le simulazioni di risparmio non ha contato l’Iva”.
La maggioranza difende comunque la scelta di questo “sistema ibrido” almeno “per un primo periodo di adattamento”, poi spetterà all’osservatorio sui rifiuti a stilare un bilancio a fine anno e proporre eventuali modifiche. Particolarmente apprezzato l’intervento di Dario Maresca (Pd): “Non bisogna parlare troppo di coefficienti, ma essere orgogliosi di fare un salto di qualità sulla raccolta differenziata, visto che raggiungeremo due anni prima gli obiettivi posti dalla Regione. La premialità c’è, tenere più alti il numero di conferimenti vuol dire ottenere meno sconti ma consente a tutti di raggiungerlo, anche a chi sta facendo fatica ad abituarsi al metodo. Anche se uno sfora il tetto di conferimenti, arriva a pagare come l’anno scorso”.
Per scoprire il numero di svuotamenti residui prima di incappare nel sovrapprezzo di 1,80 euro per ogni conferimento in eccesso, ci saranno tre modalità: contattare il numero verde dedicato alle utenze ferraresi, controllare la relativa voce nella bolletta o utilizzare un programma online “che verrà attivato sul sito del Comune o Hera”. “È giusto che si possa controllare perché fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio” commenta Pietro Turri (Pd) nel suo intervento su Hera “che deve lavorare di più e meglio”.
Chi è servito dal porta a porta, ovvero le frazioni, può beneficiare di sconti a seconda della distanza dai cassonetti: 20% per le utenz e che distano tra 300 e 500 metri; 30% per chi è lontano tra i 500 e 1000 metri e 40% per le famiglie che abitano a un chilometro dai bidoni.
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