Attualità
28 Novembre 2017
Comune e Hera non presentano i conti agli operatori. Venerdì la commissione, "ma le nostre lamentele sono legittime"

Calotte. Commercianti esasperati: “Diteci di che morte dobbiamo morire”

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Un incontro inutile e deludente”. È la descrizione che Davide Urban, direttore di Ascom, riserva al tavolo di confronto convocato lunedì mattina in municipio da Comune e Hera per illustrare la nuova modalità di conferimento dei rifiuti con cassonetti a calotta ai rappresentanti dei pubblici esercizi. Quasi tre ore di discussione con le associazioni di categoria e gli operatori di bar e ristoranti in cui “ci hanno fatto vedere il solito film – critica ancora Urban – visto che non posso più chiamarlo fiaba…”.

L’unica novità emersa dalla riunione è la presentazione di un documento congiunto sottoscritto da Ascom e Confesercenti che racchiude una serie di precise e circostanziate richieste all’amministrazione comunale e alla multiutility per mettere un punto fermo sull’introduzione della tariffazione puntuale. “Al di là dei disservizi – analizza il direttore Ascom -, il vero nodo della questione riguarda il costo per le imprese. Ma anche oggi, purtroppo, Comune e Hera si sono presentati all’incontro senza dati aggiuntivi”.

Il documento, non a caso, rivendica la garanzia che “nessuna impresa spenda un euro in più almeno fino all’approvazione delle tariffe puntuali, in ossequio a quanto stabilito dallo Statuto del Contribuente che vieta tributi retroattivi”, oltre a esigere “il diritto di ogni impresa di conoscere quanto conferisce e spende con la nuova struttura tariffaria, al fine di incentivare i comportamenti più virtuosi”.

Ma qualcosa si sta muovendo. “Con le nostre insistenze, abbiamo ottenuto un’accelerazione verso la convocazione della commissione consiliare prevista per venerdì – annuncia Urban – in cui auspico che presenteranno le cifre, i parametri e la bozza di regolamento, che va condiviso in tempi ristretti per poterne discutere e valutarne gli impatti sulle diverse categorie economiche”.

“Una cosa è certa – prosegue il direttore Ascom -: nessuno potrà dire che su questa rivoluzione c’è stata condivisione con le categorie economiche; è una decisione unilaterale assunta da Comune ed Hera che se ne assumeranno le responsabilità. Le nostre lamentele sono più che giustificate: siamo legittimamente preoccupati perché si chiede ai commercianti un cambiamento radicale senza chiarezza su costi e gestione. Delle due l’una: o i conti non li hanno fatti (ed è un bel problema, considerando che una calotta costa più di mille euro) o ci sono e non li fanno vedere (mostrandoci i dati di Budrio e non gli esiti della sperimentazione a Pontelagoscuro). In ogni caso stanno lavorando male”.

Il malcontento e l’esasperazione si respirano anche in casa Confesercenti. “Abbiamo sottoscritto il documento con Ascom perché condividiamo le problematiche degli operatori su questa nuova metodologia non ancora perfezionata – conferma il direttore Alessandro Osti -; abbiamo bisogno anche noi di un periodo di sperimentazione e di visionare i dati di monitoraggio per calcolare la tariffa variabile. Senza sollevare polemiche, le difficoltà sono oggettive: diteci di che morte devono morire le imprese, anche perché le nostre imprese non hanno timore del cambiamento ma chiedono certezza e correttezza delle regole”.

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