Politica
14 Settembre 2017
La nuova normalità del Partito democratico, il segretario regionale: «Nessun contrasto tra ordine pubblico e politiche socio-culturali»

Ora l’esercito piace al Pd. Calvano: «Soluzione in linea con impegno degli ultimi mesi»

di Daniele Oppo | 2 min

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Adesso l’arrivo dei militari a Ferrara per garantire la sicurezza va bene al Partito democratico, evidentemente un altro partito rispetto a quello che questa soluzione non la considerava affatto percorribile. Dopo le dichiarazioni del segretario provinciale Luigi Vitellio di ieri, a completare la giravolta ci pensa oggi il segretario regionale, Paolo Calvano.

«Era da mesi che chiedevamo, sia in sede istituzionale sia politica, un rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine anche, ma non solo, finalizzato alle problematiche della zona Gad di Ferrara – scrive Calvano in una nota -. In questi anni sono state promosse azioni per migliorare il presidio dell’area sia con l’impiego delle forze dell’ordine sia con la promozione di attività e progetti di tipo sociale, culturale, commerciale e ricreativo. Tuttavia, di fronte al crescere di problemi di ordine pubblico e non solo sociale, è maturata l’opinione che servissero rinforzi alle forze dell’ordine impegnate nell’area e che possibilmente quei rinforzi non dovessero sottrarre risorse ad altre meritorie attività svolte da questura, Arma e polizia municipale in tutto il territorio cittadino».

Opinione maturata non si sa dove e non si sa come: che significa, ad esempio, che i rinforzi non dovessero sottrarre risorse alle altre meritorie attività delle forze dell’ordine? Non è già implicito nel concetto di “rinforzo”?

Fatto sta che per Calvano (che ultimamente aveva chiesto, questo sì, azioni pi incisive alle forze dell’ordine e auspicato un intervento sugli organici) e per il nuovo Pd generatosi con lo scatto del duo Franceschini-Minniti è tutto pienamente normale: «L’esperienza di Periferie Sicure che, tra fine agosto e inizio settembre, per una settimana ha visto intensificare i controlli nell’area Gad, pensiamo che sia servita a capire che quel tipo di attività non poteva limitarsi a un periodo così ristretto. A Ferrara, così come purtroppo in gran parte delle aree urbane e periurbane d’Europa, ci sono situazioni che vanno monitorate e gestite con continuità se vogliamo ridurre drasticamente le sacche di criminalità che prosperano nella nostra città», continua Calvano.

E per far intendere che c’è una nuova normalità all’interno del Pd ecco che si apprende che «quella che commentiamo oggi è una soluzione in linea con l’impegno messo in campo negli ultimi mesi e che ha visto unite le istituzioni a delineare il modo più tempestivo ed efficace per dare una risposta concreta ai ferraresi. Ordine pubblico da un lato e politiche socio-culturali dall’altro. Nessun contrasto tra questi due pilastri, ma una complementarietà indispensabile».

Ma, a dirla tutta, che l’arrivo dei militari fosse la linea seguita da mesi non era proprio così chiaro. Evidentemente il Pd continua a soffrire di quei famosi problemi di comunicazione lamentati da Renzi.

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