Cronaca
18 Luglio 2017
Un uomo di 47 anni era finito in custodia cautelare per spaccio, ma è stato assolto pienamente da ogni accusa

In carcere per ventitré giorni, ma era innocente

di Daniele Oppo | 2 min

Leggi anche

Aprono le auto e prendono le chiavi di casa, due in manette

La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ferrara nei confronti di due persone di 35 anni, nomadi provenienti da fuori provincia, entrambe gravate da numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, oggi gravemente indiziate di circa quindici furti aggravati e furti in abitazione messi a segno nel 2023 a Ferrara ai danni di ignari cittadini

Auto in fiamme in via Caldirolo

Intorno alle 10.30 in via Caldirolo, nel tratto che da piazzale Medaglie d'Oro conduce verso via Comacchio, una macchina è andata a fuoco. Non si è trattato di un incidente tra mezzi, inizialmente il fumo è sprigionato dal motore mentre il conducente è riuscito ad accostare e chiamare i Vigili del Fuoco immediatamente intervenuti

Incendio nella notte in via Gerusalemme Liberata

Intorno alla mezzanotte un appartamento in via Gerusalemme Liberata è andato a fuoco, non si sono ancora accertate le cause ma l'innesco potrebbe essere dovuto all'esplosione di una bombola del gas

Lagosanto. Ventitré giorni di carcere, in custodia cautelare, accusato insieme ad altre persone di far parte di una rete di spacciatori. Durante alcune conversazioni intercettate nel 2012 dagli inquirenti avrebbe usato un linguaggio in codice: “Aspetto il pagamento della ringhiera” o del cancello, per indicare i soldi provenienti dallo spaccio da utilizzare per acquistare una nuova fornitura. I tanti capi d’accusa dicono che prendeva quantità non accertate di cocaina, per venderla a terzi non identificati.

Ventitré giorni di ingiusta detenzione per un uomo senza precedenti penali. E nessun linguaggio in codice: i pagamenti per ringhiere e cancelli li aspettava davvero, perché di professione faceva il fabbro. E sì, ne usava una parte per acquistare dello stupefacente, ma era per sé: dosi per uso personale, non per lo spaccio, come anche uno degli altri accusati – giudicati in separati processi – ha ammesso.

E per E.B., 47 anni di Lagosanto è arrivata finalmente la fine di un incubo: l’assoluzione da parte del giudice Alessandra Lepore, così come chiesto dai suoi legali (avvocati Alberto Bova e Marcello Vescovi) ma anche dalla stessa procura.

Un’assoluzione totale – “perché il fatto non sussiste” – da un’accusa talmente grave che non solo gli ha rubato quasi un mese di vita, ma gli ha fatto anche perdere le commesse dai clienti e il lavoro, ritrovato solo più tardi, ma come operaio. E oggi, finalmente, ritrova anche la giustizia, ma non quei ventitré giorni, quelli nessuno glieli potrà restituire.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com