Poggio Renatico
20 Maggio 2017
Un imprenditore di Poggio a processo per le parole dette in u'intervista, ma a Bologna pende il caso più importante contro il suo attuale accusatore

Accusato di diffamazione chi denunciò la truffa dei fondi post sisma

di Daniele Oppo | 2 min

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Di nuovo in aula il processo per le presunte mazzette alla Motorizzazione Civile di Ferrara, scoperte dalla maxi-inchiesta Ghost Inspections grazie al lavoro degli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia Stradale, dietro il coordinamento del pm Andrea Maggioni, titolare del fascicolo di indagine, che ha chiesto il rinvio a giudizio di 74 persone

tribunale, la legge è uguale per tuttiPoggio Renatico. Nel tribunale di Ferrara si discute il processo per diffamazione, ma il pezzo forte è pendente – per competenza – davanti ai giudici di Bologna: truffa allo Stato e all’Unione Europea e falso in atto pubblico per l’utilizzo dei fondi post sisma per la costruzione della palestra di Poggio Renatico.

Nella mattinata di ieri, con l’escussione degli ultimi testimoni, si è conclusa la fase istruttoria del processo che vede imputato per diffamazione Alberto Bovina, titolare di un’azienda di scavi e movimento terra, che rilasciò un’intervista tivù in cui accusava – in maniera abbastanza forte – l’impresa Eurocostruzioni. Il motivo è semplice: la Bovina Snc fu tra le aziende che lavorò in subappalto proprio per conto della padovana Eurocostruzioni nella costruzione delle “palestre provvisorie” di Poggio. L’azienda padovana per quei lavori incassò i soldi del commissario straordinario e del Comune ma non pagò le altre aziende, dichiarando lo stato di insolvenza subito dopo.

Scattò la denuncia, ci fu un’indagine della Guardia di Finanza e il caso finì sul tavolo della procura felsinea. Bovina si fece intervistare e non si trattenne, motivo per cui è oggi a processo per diffamazione. Ma la sua difesa – l’avvocato Marco Linguerri – punta a dimostrare non che quelle parole non vennero pronunciate, quanto che quelle parole corrispondessero al vero. E uno dei cardini, presentato dall’avvocato al giudice Maria Rita Baldelli è  la richiesta di rinvio a giudizio emessa dalla procura bolognese nei confronti dei titolari della Eurocostruzioni per truffa e falso in atto pubblico.

E a ulteriore supporto sono arrivati i testimoni sentiti nel corso dell’ultima udienza: altri imprenditori che hanno lavorato in subappalto per l’azienda veneta e che, non avendo ricevuto i pagamenti, si sono ritrovate in braghe di tela (una è addirittura fallita).

Se ne riparlerà però solo a febbraio 2018, data per la quale è stata fissata la prossima udienza in cui inizierà la discussione.

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