Trovata morta al Grattacielo. C’è l’ombra dell’overdose
Tragedia in zona Gad, dove una giovane donna italiana è stata ritrovata senza vita in un pianerottolo della Torre A del Grattacielo
Tragedia in zona Gad, dove una giovane donna italiana è stata ritrovata senza vita in un pianerottolo della Torre A del Grattacielo
Adescava le sue vittime in stazione, chiedendo loro un passaggio in automobile o proponendo rapporti sessuali a pagamento, e poi le rapinava del portafoglio che tenevano nelle tasche posteriori dei pantaloni
Nella nuova operazione interforze compiuta il 2 maggio su disposizione della Prefettura di Ferrara sono state impiegate sette pattuglie, nonché 14 tra agenti e militari della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale Terre Estensi
Avrebbero esportato indebitamente, principalmente tra Germania e Romania, delle automobili sottoposte a fermo amministrativo, inizialmente acquistate con la scusa di ricavare pezzi di ricambio, ottenendo così un ingiusto profitto di 247.000 euro e arrecando un danno allo Stato pari a circa 4 milioni di euro
In un'occasione, davanti agli occhi del figlio minore, l'avrebbe aggredita con spinte e calci, provocandole ferite al volto e lividi alle gambe, mentre in un'altra circostanza avrebbe provato a sferrarle un calcio allo sterno, che fortunatamente lei riuscì a evitare
Si è aperto ieri il dibattimento nel processo che vede un uomo di 59 anni accusato di aver molestato sessualmente la sua ex compagna e di averla disturbata ossessivamente con chiamate al telefono.
Secondo la donna – costituitasi parte civile nel processo tramite l’avvocato Paolo Bicocchi – dopo la rottura della relazione, l’uomo (difeso dall’avvocato Alessandro Bighi) avrebbe tentato un approccio di riavvicinamento abbastanza aggressivo, con ripetute chiamate al telefono tra il 2013 e il 2014, arrivando perfino a qualcosa di ben più grave come la violenza sessuale. Quest’ultimo episodio è risalente al dicembre 2013, quando – sempre secondo l’accusa – l’uomo sarebbe entrato senza permesso nell’abitazione di lei e le avrebbe chiesto un rapporto orale. Ricevendo un rifiuto, avrebbe preso a masturbarsi davanti alla donna.
La denuncia venne presentata a fine dicembre 2013, a cui seguì una integrazione per molestie nell’aprile 2014. Nella querela si dà conto anche della minaccia di ucciderle sia il cane che il figlio, vi sarebbero inoltre registrazioni delle conversazioni telefoniche consegnate ai carabinieri.
“Accuse non provate e frutto della fantasia della signora”, afferma il difensore dell’imputato.
Nell’udienza di ieri davanti al collegio composto dai giudici Luca Marini (presidente), Carlo Negri e Alessandra Testoni è comparso solo uno dei testimoni chiamati a deporre, il maresciallo che ricevette le denunce. Per sentire gli altri si dovrà attendere la prossima udienza, fissata per il 22 giugno.
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