Vertenza Amsef. I lavoratori sotto lo Scalone
Le sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti scenderanno in piazza per la vertenza Amsef
Le sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti scenderanno in piazza per la vertenza Amsef
“Sono oltre diecimila le voci degli agricoltori di tutta Europa che si stanno innalzando oggi da Bruxelles per dire no a politiche europee che stanno condannando il futuro delle nostre aziende agricole”, commenta il presidente di Cia-Ferrara, Stefano Calderoni
A guidare il nuovo Dipartimento Interaziendale Funzionale Sanitario, Socio-Sanitario e della Fragilità delle Aziende Sanitarie ferraresi sarà Sonia Carla Cicero
Rafforzare la presenza sul territorio e monitorarlo al fine di ricucire il tessuto sociale di zone complesse come Barco e Pontelagoscuro. È il progetto di sicurezza partecipata e coesione sociale del Comune
Un portafoglio smarrito contenente 1.300 euro in contanti viene ritrovato e restituito al legittimo proprietario nel giro di poche ore grazie al senso civico di un cittadino
È la volta dei consulenti tecnici delle difese nel processo per la morte di Gaetano Lamburghini, che vede due medici del Sant’Anna – i chirurghi Gabriele Anania e Giuseppe Resta – accusati di omicidio colposo.
I nomi sono quelli altisonanti di Annibale d’Annibale (per Anania) e Gianluca Melotti (per Resta), tra i padri della laparoscopia in Italia. Per loro l’intervento al colon effettuato per asportare un adenocarcinoma a Lamburghini fu eseguito a regola d’arte, e non vi è stata colpa dei due medici (difesi dagli avvocati Michele Ciaccia e Marco Linguerri) nella morte del paziente. I medici del Sant’Anna avrebbero seguito le linee guida, sia nel decidere di intervenire per la rimozione del tumore – secondo il principio della radicalità oncologica – sia per la vascolarizzazione (approvando la tecnica eseguita della legatura alta, soprattutto a fronte dell’obesità del paziente). Anche sui fattori di rischio, l’anzianità non doveva essere considerata perché Lamburghini non oltrepassava i 75 anni di età, mentre il diabete non avrebbe influito nella morte.
Di tutt’altro parare la parte civile, la famiglia che si è costituita tramite l’avvocato Dario Bolognesi: “Era un paziente anziano, obeso e con un diabete di tipo 2, bisognava usare maggiore prudenza per evitare problemi vascolari”. Il conflitto non è solo sulle modalità di intervento ma anche sulla sua necessità: “Il tumore – spiega ancora l’avvocato Bolognesi – non era in metastasi, né era particolarmente pericoloso, gli stessi medici a mio avviso si contraddicono sotto diversi profili”.
Laburghini, agente immobiliare di 66 anni, morì il 21 giugno 2014, a qualche giorno di distanza dall’operazione, a causa di una peritonite stercoracea.
Il processo riprenderà l’11 gennaio con la chiusura dell’istruttoria e l’avvio della discussione, sempre davanti al giudice Luca Marini.
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com