‘Save the Park’ scrive a Vasco: “Proteggi il Parco Urbano, non reggerà i tuoi concerti”
Il comitato "Save the Park" interviene con una lettera indirizzata a Vasco Rossi sulla scelta del Parco Urbano come location dei concerti del 5 e 6 giugno 2026
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La città si è svegliata oggi con una bella sorpresa. È arrivato questa mattina in città il nuovo albero di Natale che diventerà il fulcro delle festività natalizie. Si tratta di un abete rosso di più di 50 anni, alto 15 metri e con un ingombro della chioma del diametro di 8 metri, proveniente da Stellata di Bondeno
Arrivano in tante, centinaia, nella Giornata contro la violenza sulle donne: giovani e giovanissime, studentesse, lavoratrici precarie, persone trans, ragazzi solidali
Pauroso incidente su via Virgiliana, al passaggio a livello che si trova all'altezza della torre Senetica. A scontrarsi un treno regionale che procedeva sulla linea che porta a Suzzarra e un camion bisarca
In un’informativa alla quarta commissione, la direttrice generale Ausl Ferrara ha fornito i dati sulla gestione della sanità nel penitenziario ferrarese
È la volta dei consulenti tecnici delle difese nel processo per la morte di Gaetano Lamburghini, che vede due medici del Sant’Anna – i chirurghi Gabriele Anania e Giuseppe Resta – accusati di omicidio colposo.
I nomi sono quelli altisonanti di Annibale d’Annibale (per Anania) e Gianluca Melotti (per Resta), tra i padri della laparoscopia in Italia. Per loro l’intervento al colon effettuato per asportare un adenocarcinoma a Lamburghini fu eseguito a regola d’arte, e non vi è stata colpa dei due medici (difesi dagli avvocati Michele Ciaccia e Marco Linguerri) nella morte del paziente. I medici del Sant’Anna avrebbero seguito le linee guida, sia nel decidere di intervenire per la rimozione del tumore – secondo il principio della radicalità oncologica – sia per la vascolarizzazione (approvando la tecnica eseguita della legatura alta, soprattutto a fronte dell’obesità del paziente). Anche sui fattori di rischio, l’anzianità non doveva essere considerata perché Lamburghini non oltrepassava i 75 anni di età, mentre il diabete non avrebbe influito nella morte.
Di tutt’altro parare la parte civile, la famiglia che si è costituita tramite l’avvocato Dario Bolognesi: “Era un paziente anziano, obeso e con un diabete di tipo 2, bisognava usare maggiore prudenza per evitare problemi vascolari”. Il conflitto non è solo sulle modalità di intervento ma anche sulla sua necessità: “Il tumore – spiega ancora l’avvocato Bolognesi – non era in metastasi, né era particolarmente pericoloso, gli stessi medici a mio avviso si contraddicono sotto diversi profili”.
Laburghini, agente immobiliare di 66 anni, morì il 21 giugno 2014, a qualche giorno di distanza dall’operazione, a causa di una peritonite stercoracea.
Il processo riprenderà l’11 gennaio con la chiusura dell’istruttoria e l’avvio della discussione, sempre davanti al giudice Luca Marini.
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