Attualità
10 Novembre 2016
Presentata l'indagine sulle condizioni di vita. L'8,4% è sotto la soglia di povertà

Arrivare a fine mese, metà delle famiglie ferraresi lamenta difficoltà

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAQuasi la metà delle famiglie ferraresi ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Un dato da prendere con le pinze perché riguarda la povertà soggettiva e non quella materiale, nel senso che considera la percezione dello stato di disagio e non la reale condizione oggettiva.

Percezioni o meno, alla domanda “come arriva a fine mese?“, il 54,5% delle famiglie intervistate risponde di arrivarci con facilità, mentre l’altra metà non si sente così tranquilla: il 37,6% replica di riscontrare qualche difficoltà e il 7,9% parla di gravi difficoltà.

E’ solo uno dei tanti dati emersi dall’indagine campionaria sulle condizioni di vita delle famiglie residenti a Ferrara nel 2015, che viene svolta ogni tre anni dall’Ufficio Statistica del Comune di Ferrara. L’indagine, giunta alla sua ottava realizzazione su un campione di quasi mille famiglie, rivela le condizioni abitative ed economiche dei ferraresi e ne indaga gli stili di vita e di consumo con un focus sulle stime di povertà.

fine meseLa percentuale di famiglie sotto la soglia di povertà è fissata all’8,4% nel 2015: un risultato migliorativo rispetto al picco del 2009 (9,3%) ma stabile rispetto al 2012 (8,6%), comunque ben lontano dalla stabilità attorno al 5% registrata fino al 2006. Le famiglie povere nel comune si stimano essere tra 4271 e 6654 con una crescita del contingente di povertà estrema.

I cosiddetti ‘sicuramente poveri’, che si trovano ben al di sotto della soglia di povertà, sono pari al 5,1%. Sempre nel 2015 si stima una percentuale di persone a rischio povertà pari al 15%, ovvero che vivono in famiglie con un reddito equalizzato inferiore 780 euro. Le categorie più a rischio di indigenza sono le famiglie numerose e/o con minori e quelle con il ‘capofamiglia’ in cerca di occupazione, spesso giovane.

Quasi la metà delle famiglie dichiara di spendere l’intero reddito familiare nel corso dell’anno, senza riuscire a risparmiarne una parte (49,4%), a questi si aggiunge un 9,2% di famiglie che, oltre a non riuscire a risparmiare, devono utilizzare i risparmi o fare ricorso a prestiti per affrontare le spese familiari. Cresce anche il numero di famiglie che dice di ricevere sussidi economici dalle istituzioni (8,4%). Nonostante il 62,1% ritenga che la propria situazione economica sia rimasta invariata rispetto all’anno precedente, le aspettative non sono particolarmente ottimistiche: solo l’11,7% si attende un miglioramento economico.

incidenzaPer quanto riguarda i consumi, le famiglie intervistate dichiarano nel 30,6% dei casi che, nel 2015, hanno quantitativamente ridotto i propri acquisti e consumi rispetto all’anno precedente. Le maggiori difficoltà economiche sono state riscontrare nell’affrontare il pagamento delle tasse (24,7%) e delle spese mediche (21%) o per l’acquisto di abiti nuovi (12,6%), dei trasporti (8,7%) e dei generi alimentari (6,5%). Ultima curiosità: il reddito medio pro-capite ferrarese ammonta a 1144 euro.

Ci sono segnali di ripresa: sembra esserci un leggero miglioramento e clima di fiducia anche se rimane una percentuale alta di famiglie in difficoltà” commenta l’assessora ai Servizi alla persona Chiara Sapigni, affiancata da Fabio De Luigi e Caterina Malucelli del Servizio Statistica. “Abbiamo voluto mantenere le risorse per fare questa indagine finanziata con 15mila euro – riprende l’assessore – perché è la base su cui impostare gli interventi e le politiche a sostegno delle famiglie. Sappiamo di non riuscire a fare tutto quello che vorremmo ma contiamo sulla collaborazione con il terzo settore”.

Ultima azione, in tal senso, è l’apertura dell’emporio solidale Il Mantello, “che dalla prossima settimana inizierà le prime distribuzioni alle famiglie” anticipa la Sapigni. In programma anche una giornata di studi sulle condizioni di vita “che metta a confronto istituzioni e gli altri enti impegnati nel contrasto alla povertà – conclude l’assessore – per migliorare le risposte in un’ottica meno assistenzialistica e più orientata a progetti di uscita dalla situazione di difficoltà”.

SFOGLIA L’INDAGINE SULLE CONDIZIONI DI VITA A FERRARA NEL 2015



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