Attualità
21 Settembre 2016
Accesso bloccato anche a passanti e ciclisti prima del match, ma davanti allo stadio l'alcol scorre senza problemi

Divieti per le gare della Spal. E i residenti si sentono segregati in casa

di Ruggero Veronese | 3 min

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“Fate più problemi a noi residenti che a tifosi che entrano con le bottiglie di birra”, esclama un abitante di corso Piave mentre mostra la carta d’identità a uno steward che blocca l’accesso da corso Isonzo. Difficile dargli torto, quando manca poco più di mezz’ora all’inizio della partita tra Spal e Verona: i viali attorno allo stadio sono completamente deserti – conseguenza degli scontri successivi al match contro il Vicenza -, ma di fronte agli ingressi del Mazza l’alcol continua a scorrere in quantità copiose. “Mi pare un po’ paradossale – commenta il residente prima di riuscire ad accedere -, sembra che l’ultima volta quelli che han fatto casino siamo stati noi”.

È una considerazione che gli steward ascoltano impotenti: devono limitarsi ad applicare le disposizioni emanate lunedì dalla polizia municipale. Disposizioni applicate nella loro versione più ‘estrema’: l’ordinanza del comandante Laura Trentini parla infatti solo di divieti di circolazione e sosta per i mezzi su strada, ma in un paragrafo si prevede la possibilità di spingersi anche oltre: “In base a quanto stabilito dall’art. 38 comma 3° ed in deroga alle disposizioni contenute negli artt. 6 e 7 del vigente Codice della Strada, il Corpo di Polizia Municipale, in caso di urgenza e necessità, potrà imporre prescrizioni non contemplate dalla presente Ordinanza di viabilità”.

Insomma: da metà pomeriggio a sera inoltrata il quartiere rimane off-limits anche per biciclette e semplici passanti, con accesso consentito soltanto ai tifosi con biglietto o residenti con documento di identità. Un avvocato di ritorno dal lavoro si vede bloccare l’accesso e avanza dubbi sulla legittimità di un simile provvedimento su una strada pubblica. Un tema che potrebbe interessare in particolare alcuni commercianti della zona ai quali, attorno alle sei, è venuta voglia di chiudere in anticipo le saracinesche: “A saperlo prima mi prendevo il pomeriggio libero – commenta un negoziante – è da un’ora che da qua non passa più nessuno. Alla faccia degli affari che ci avrebbe portato la squadra in serie B”.

La questione è dibattuta: tra i residenti c’è anche chi difende, per ragioni di ordine pubblico, il completo blocco alla circolazione di automobili, biciclette e pedoni. Ma è più difficile trovare chi non sottolinei il diverso grado di applicazione tra le due ordinanze: assai ferreo (anche più del previsto) per quanto riguarda l’accesso in zona stadio, ma decisamente più ‘morbido’ quando si parla del consumo di alcol. Nonostante il notevole dispiegamento di forze, prima del match e anche a pochi metri da carabinieri e polizia (soprattutto tra via Ortigara e corso Piave) si accumulano innumerevoli bottiglie di birra vuote.

Un giovane e amichevole tifoso spallino offre da bere anche alla stampa mentre racconta di essere passato senza problemi con il proprio ‘carico’ oltre i blocchi. Un altro, decisamente meno amichevole, si avvicina e parla in modo minaccioso dopo averci visto scattare qualche foto all’esterno dello stadio. “Se andiamo nella m… per le vostre foto vi veniamo a cercare”.

Quanto all’ordine pubblico, si sono registrate poco prima delle 20 leggere schermaglie tra le tifoserie, con lancio di lacrimogeni in corso Isonzo. L’arrivo immediato di due camionette della Polizia ha disperso i presenti.

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