
il questore Antonio Sbordone e la dirigente Digos Rosaria Broccoletti
Il trasferimento era già previsto, ma il saluto arriva proprio in contemporanea con il colpo messo a segno con l’espulsione di Sajmir Hidri. La dirigente della Digos, Rosaria Broccoletti, dal 16 agosto prenderà infatti servizio nella sua nuova sede, a Bolzano.
“Non è bello fare graduatoria, ma quella di Bolzano è una questura importante per contesto e numero di persone, più di Ferrara”, afferma il questore Antonio Sbordone nel suo saluto pubblico alla Broccoletti. “Negli ultimi anni si è occupata di cose importanti e delicate e questo è un riconoscimento meritato, se l’hanno scelta per andare a Bolzano vuol dire che puntano su di lei, quindi ci aspettiamo anche una promozione”.
Rosaria Broccoletti è capo dell’ufficio Digos di Ferrara dal gennaio del 2013. Originaria de L’Aquila, laureata in giurisprudenza, dopo aver superato il concorso per diventare commissario di Polizia è stata assegnata alla questura di Reggio Calabria nel 1995 e nel 2001 a quella di Bologna, per poi ricoprire dal 2004 presso il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per l’Emilia Romagna l’incarico di vice dirigente ed addetto sezione sopralluoghi. Dal 2010 ha assunto la dirigenza del commissariato distaccato di Città di Castello (PG) fino al momento del suo trasferimento a Ferrara.
“Dispiace per noi – afferma il questore -, non è facile e per la Digos lo è ancora meno. Questa è una provincia ricca di insidie che la Digos deve trattare prima di tutti, ma salutiamo con soddisfazione la dottoressa Broccoletti che chiude con un successo importante”.
Da parte sua Broccoletti non accenna minimamente a bilanci particolari: “Non ho mai dato un’immagine pubblica di me, noi facciamo prevenzione e non la lista della spesa con gli arresti ma in base a quante volte siamo riusciti a mantenere l’ambiente sereno. Il personale è sempre poco, ma è stata una fortuna che a un certo punto è arrivato un questore (Sbordone, ndr) con una grande esperienza nella Digos”. Tra i suoi incarichi più ardui “la grande attenzione al carcere, soprattutto per le manifestazioni quando c’erano i detenuti anarchici nel settore AS2, la questione della Mirror, i risparmiatori Carife, lo Stadio per il quale non abbiamo mai avuto problemi con la Spal, ma voglio ricordare anche la collaborazione con i cittadini e le comunità, ad esempio quella nigeriana, quando ci sono stati dei problemi per trovare un punto d’accordo per la convivenza pacifica”.
Non manca un buon ricordo di Ferrara: “Mi sono trovata molto bene qui, è una città gradevole e mi sono sentita a casa”.
Ancora non c’è un nome per il suo sostituto: “Dovremo un po’ patire, non è un periodo facile”, commenta in chiusura, non senza una punta di amarezza, il questore Sbordone.
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