Attualità
3 Aprile 2016
Protagonisti del calcio di ieri e di oggi presenti alle esequie dell'ex giocatore e dirigente spallino

Grande commozione per l’ultimo saluto a Ranzani

di Federico Pansini | 3 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Grande commozione nel giorno dell’ultimo saluto a Roberto Ranzani, storico ex giocatore e dirigente spallino, scomparso prematuramente mercoledì all’età di 73 anni. Personalità dello sport nazionale e cittadino, rappresentati delle istituzioni, gli amici di sempre, tifosi e soprattutto tanta Spal di ieri e di oggi hanno voluto presenziare alle esequie del “Direttore”, appellativo rimastogli in città dall’esperienza come diesse.

Ranzani, lombardo di nascita ma ferrarese d’adozione, della Spal è stato validissimo giocatore negli anni 60, scoperto e lanciato dal ‘Presidentissimo’ Paolo Mazza, per poi intraprendere una carriera da dirigente che lo ha portato a raccogliere importanti successi con diverse società (Crotone, Cosenza, Perugia, Ravenna).

Nel 1997, il ritorno in biancazzurro questa volta da Direttore Sportivo, la promozione dalla allora serie C2 alla C1 (sarebbe stato l’ultimo ricordo felice della Ferrara spallina per molti anni a venire), la conquista della Coppa Italia di serie C nella stagione seguente. Fuori dal campo la stima, l’affetto e il rispetto dei giocatori, dell’ambiente e dei tifosi conquistato attraverso un carattere gentile, la grande professionalità, la schiettezza e la sincerità che difficilmente appartengono al mondo del calcio.

E un legame, quello con i colori biancazzurri e la città di Ferrara, che lo stesso Ranzani non ha mai nascosto, rimettendosi in gioco anche nei momenti difficili vissuti dalla Spal dal 2000 in poi.

Lo stesso legame e senso di appartenenza che lo ha portato all’ultima esperienza, nell’estate del 2012, quando dopo la sparizione dell’allora società di Butelli, si impegnò come Presidente di una nuova dirigenza e riuscì a salvare la Spal dal baratro della sparizione, iscrivendola alla serie D. Annata sicuramente difficile, ma che in qualche modo ha permesso al sodalizio estense di sopravvivere e poi passare nelle mani dell’attuale proprietà con cui Ranzani ha mantenuto un grande rapporto di stima, presenziando stabilmente nel suo posto in tribuna al “Mazza” e spesso al Centro di allenamenti di Via Copparo.

La sua scomparsa improvvisa ha colpito tutto l’ambiente cittadino, che sabato mattina ha gremito la chiesa di San Biagio stringendosi nel ricordo e nel dolore alla famiglia di Ranzani: sulla bara, la maglia della Spal numero 5, quella indossata spesso da calciatore.

Alla funzione celebrata da Don Renzo Foglia, ha presenziato l’attuale dirigenza biancazzurro al gran completo (la famiglia Colombarini, il Presidente Mattioli, il digì Vagnati) ed una delegazione di staff tecnico e giocatori della attuale rosa.

E poi tante ‘glorie’ spalline e non: dall’attuale tecnico dell’Albania De Biasi (che fu l’allenatore della promozione dalla C2 alla C1 nella stagione 1997-1998) a Gianni Di Marzio (ex allenatore tra le altre di Napoli, Genoa, Lecce, attuale dirigente sportivo e consulente dei Queens Park Rangers); dai grandi protagonisti del passato ed ex compagni come Novelli, Pasetti, Macchia e Gambin (solo per citarne alcuni) ai ferraresi doc cresciuti nelle squadre da lui costruite come Conti, Braiati e Marchini, sino ad arrivare a molti altri protagonisti del recente passato tra i quali Pierobon, Cervellati, Sesa e l’allenatore della sua ultima esperienza da dirigente, David Sassarini.

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