Politica
17 Marzo 2016
Il Comune aumenterà i trasferimenti ma risparmierà sul personale, ma ci sono bambini che restano a casa

Scuole comunali tra equilibri di bilancio e iscrizioni che calano

di Daniele Oppo | 4 min

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IMG_20160316_150931082_HDRGli istituti scolastici comunali ferraresi – nidi e scuole d’infanzia – sono nel bel mezzo di una situazione particolare e complicata: la necessità di preservare gli equilibri di bilancio per mantenere costanti i servizi e il numero di iscrizioni che crolla.

Se da un lato si farà fronte alla necessità di risparmiare avviando le annunciate esternalizzazioni della Jovine e della Paccinotti, e la ‘statalizzazione’ completa della “Guido Rossa”, dall’altro infatti c’è un brusco calo delle iscrizioni ai nidi e alle scuole d’infanzia: – 22% per l’anno 2016-2017, fuori scala rispetto al dato medio regionale (più o meno -13%, ma tarato sull’anno precedente) e i cui effetti preoccupano non poco, non solo dal punto di vista economico. “Siamo molto preoccupati – afferma Donatella Mauro, dirigente dell’Istituzione scolastica, alla commissione consiliare  -: se i bambini non vanno al nido o alla materna diventa è un danno sociale molto importante”. Non ci sono finora riscontri oggettivi ma, spiega ancora Mauro, “abbiamo l’impressione che alcuni bambini rimangano a casa nelle fasce 0-3 e 0-6 anni”.

I motivi del calo degli iscritti potrebbero essere tanti, ma è chiaro che due sono gli indiziati principali: la crisi economica che fa arrancare le famiglie e il basso tasso di natalità a Ferrara. Una situazione con cui è difficile, letteralmente, fare i conti ma che il Comune cerca di affrontare mantenendo per quanto possibile costanti i servizi offerti.

“Nella proiezione sul pluriennale 2016-2018 (questo è il nuovo periodo su cui redigere i bilanci, ndr) vede i contributi del Comune aumentare progressivamente – riferisce l’assessore Annalisa Felletti -. Questo per l’avvio degli appalti educativi e di refezione con i quali verrà dato corso alla gestione indiretta”. Gestione sperimentata già da qualche anno e accresciuta tra 2014-2015 – non senza preoccupazioni da parte di molti genitori – con l’estensione alla Jovine e al Pacinotti e che entrerà a regime nel 2018. Per dare alcuni numeri, i contributi comunali per le spese di funzionamento dovrebbero essere 4 milioni e 915mila euro nel 2016 (scontano i 500mila euro ‘anticipati’ nel 2015), 5 milioni 125mila l’anno successivo e 5 milioni 225mila euro per il 2018 (a questi importi vanno aggiunti 200mila euro in tre anni per la manutenzione ordinaria). Le spese generali rimangono sostanzialmente invariate nel triennio, poco più di 2 milioni di euro. In totale i trasferimenti saranno comunque sempre sopra i 17 milioni, e costituiscono l’ossatura principale degli incassi totali dell’Istituzione scuola.

L’aumento di tali contributi non si dovrebbe però tradurre in un aggravio di spese per le casse comunali: la messa a sistema della gestione indiretta, infatti, comporterà un risparmio sulle spese per il personale di poco meno di un milione di euro (circa 700mila euro). Si passa dai 10,3 milioni circa del 2016 ai 9,6 nel 2018.

Verrà riconfermata l’iniziativa “estate bambini” e ci saranno di nuovo i Cri – Centri ricreativi per l’infanzia – per i quali, annuncia Felletti, “nelle prossime settimane ci incontreremo per discuterne con i sindacati e per implementare il servizio con l’incremento di un’ulteriore mezz’ora dell’apertura dei servizi educativi”.

In questi anni andranno ad esaurimento i voucher educativi: “Facevano parte di un progetto regionale – spiega Mauro Vecchi, direttore dell’Istituzione scuola a domanda del consigliere Alessandro Talmelli (Pd) – e la Regione garantiva la copertura per il 75%. Ora sta andando ad esaurimento e così anche la quota comunale”.

Ultimo mini capitolo dedicato alla morosità, soprattutto per le rette riguardanti la refezione che rappresentano il 65% delle entrate proprie dell’ente. Al problema posto dal consigliere Sergio Mariano Simeone (M5S), che segnala un’aumento della morosità dal 2 al 5%, Vecchi risponde riaffermando che l’Istituzione sta mettendo in campo tutti gli strumenti necessari, a partire dai controlli e concludendo con le richieste di pagamento, dove si segnala una situazione particolare: “Finora le posizioni messe a ruolo con Equitalia hanno reso poco a fronte di un costo elevato, anche se per l’amministrazione pubblica è un passo doveroso. Invece abbiamo un riscontro più positivo con le lettere di sollecito bonario”.

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