The scriblerus club
1 Maggio 2007
Ovvero i pionieri del Pd alla conquista del West

Mac Cavallini e la Sinistra clementina

di Giacomo di cristallo | 4 min

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Henry Fonda guarda lontano. Ma senza fretta

Henry Fonda guarda lontano. Ma senza fretta

Parte la sfida infernale. La parola d’ordine è “unità a tutti i costi”. Così a sinistra come al centro. La posta in gioco è altissima: condurre il timone del centrosinistra. Al centro o a sinistra. Questo il bivio che ogni previsione vuole da qui fino a ottobre le costituenti del Partito democratico e della Sinistra “a sinistra del Pd” (tanto per darle un epiteto, Diliberto permettendo) far la gara a chi corre più forte verso l’unificazione. In Italia come a Ferrara.

Sotto l’ombra del castello lunga nella Quercia è la fila di punti interrogativi su chi seguirà Mac Cavallini nella cavalcata che porterà alla trasformazione antropologica dei diessini in pieddini. L’astuto Mac ha già teso una trappola ai rivoltosi. Sotto l’ombra del castello c’è… il fossato.

Intanto si fa avanti Zamorani con il coro di prefiche per non essere stato invitato da nessuno. “No tu no!”. Il recinto è delimitato alle tessere. E chi ha la tessera deve fare come indica il segretario, che estrae dal cilindro la metafora perfetta dell’avvicinamento al Pd. Alla domanda che gli rivolge Henry Fonda in “Sfida infernale” di John Ford, “Mac, sei mai stato innamorato?”, Mac the bartender risponde “no, ho fatto il barista tutta la vita”. Dopo questa immagine il servizio statistica del Comune ha calcolato che le proiezioni sul gradimento del nuovo partito erano calate di colpo del 50%. L’altro 50% si sta ancora chiedendo cosa volesse dire.

Si fa avanti Zamorani per spiegare. “No tu no!”.

Ma metafore a parte sembra che la camarilla dei neghittosi rimpingui sempre più le fila. L’assessore Atti ha già fatto sapere a tutti (tranne a Zamorani) qual è il suo pensiero. Carrara prende tempo e vorrebbe scomparire. Nell’indecisione fa come la Yourcenar e “imita il sole quando urta un cristallo: si trasforma in spettro”. Paola Castagnotto si fa invece voltairiana e rinuncia all’ottimismo “di sostenere che tutto va bene quando tutto va male”.

Ma Mac non ci sta e le risponde per le rime al grido “ecrasez l’infame!”. Cavallini “furibondo scricchia e digrigna la ganasce” come nella Morgue di Benn e promette i serrapollici per gli ammutinati.

Ma i problemi non vengono solo dai secessionisti. In viale Krasnodar bussano già i giovani “rivolti al futuro” che più rivolti non si può e il matroneo cappeggiato da Mirella Tuffanelli. Per loro si prepara una riedizione dell’opera di Otto Weininger.

Intanto in città i boiardi si interrogano, le casalinghe sintonizzano le radio, i cani ululano alla luna. Sempre alla luna, Zamorani chiede “ove tende questo vagar suo breve” e si fa avanti. “No tu no!” risponde la luna.

Chi disdegna la luna e guarda diritto il sol dell’avvenire è invece il Pdci che dopo aver perso in un sol colpo un centinaio di tessere con il “a mai più” di Rossi e Benini, riscopre il valore dell’unità e propone la confederazione della sinistra a partire dai gruppi consiliari in Comune e Provincia. Brunella Lugli, dopo aver saputo che dovrebbe avere un unico pensiero con Catullo Nalin sta già per accoglierlo regalandogli una cravatta di canapa. In municipio, al pensiero di avere un girotondo in cui si tengono per mano Soffritti, Bregola, Diolaiti e Savini (Zamorani si fa avanti. “No tu no!”) si prepara già un nuovo regolamento per prevenire incidenti: curve allargate, nuovo interramento della pista e solo mezzosangue (dall’altra parte dell’emiciclo Rendine in mutande propone anche l’antidoping).

Tutto è pronto, rimane solo – per restare in tema di Palio – il via libera del mossiere. E poi partiranno le danze (belliche) per convincerci che è bello fare il barista tutta la vita. Per ora ci accontentiamo di chiederci se siamo mai stati innamorati.

La risposta l’affidiamo al film di Ford, “Sfida finale”, il cui titolo originale è “My Darling Clementine”. My Darling Clementine, la canzone che accompagnava alla conquista del West i primi pionieri, alla ricerca dell’oro e del sogno americano del bipolarismo. E addio alla Sinistra clementina. “Posso cantarla io?” alza il dito Zamorani. Questa volta sì.

“Oh my darling, oh my darling

Oh my darling, Clementine

Thou art lost and gone forever,

Dreadful sorry, Clementine.”

 (“O mia cara, o mia cara/ o mia cara Clementine/ sei persa e andata via per sempre,/ terribilmente spiacente, Clementine”)

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