The scriblerus club
14 Gennaio 2007
Ovvero la strage degli assessori ‘buggiaroni’

Sateriale imperatore d’Oriente, col beneplacito del Belli

di Giacomo di cristallo | 4 min

Leggi anche

No Results Found

The posts you requested could not be found. Try changing your module settings or create some new posts.

L'imperatore Giustiniano

L'imperatore Giustiniano

Nel suo blog il sindaco Gaetano Sateriale interviene per spezzare le reni ai detrattori che lo accusavano di scarsa collegialità. “Nomina sunt” è la risposta che arriva dallo scranno più alto di palazzo municipale alle polemiche sul dopo Bariani. In soldoni: “io sono stato eletto dai cittadini, gli assessori viceversa vengono nominati dal sottoscritto. Indi per cui solo io ho il diritto-dovere di decidere”. Manco a farlo apposta, il Belli aveva già pronto qualche tempo addietro il suo sonetto ad hoc: “C’era una vorta un re che dar palazzo/ mannò fora a li popoli st’editto:/ “Io sò io, e voi nun zete un cazzo,/ sori vassalli buggiaroni, e zitto”.
Mentre Brecht – a proposito di prese di posizione impopolari – aveva appena fatto in tempo a sbeffeggiare il governo della Ddr ricordando come “dal momento che il partito ha sempre ragione, ha sciolto il popolo per eleggerne un altro”, il sindaco preferisce richiamarsi all’imperatore di Bisanzio Giustiniano e alla sua massima “nomina sunt consequentia rerum”, le nomine sonno corrispondenti alle cose. Detto fatto.
Sateriale ha presente come il governo di Giustiniano coincise con un periodo d’oro per l’impero e noi rispondiamo che non c’è fretta. Al Corpus iuris civilis si possono anche assimilare i Progetti di mandato, al Digesto l’indigesto, al restauro di Santa Sofia quello di San Cristoforo. Tutto è possibile.
La storia racconta anche che il despota dell’Impero Romano d’Oriente non fu nemmeno troppo tenero con i suoi generali. Belisario, che con le sue campagne militari conquistò immensi territori, fu rinchiuso in prigione per dissapori con il capo, salvo poi esser perdonato e riammesso a corte.
Millecinquecento anni dopo però, il generale ai Lavori Pubblici Claudio Bariani, stanco delle campagne militari contro non ben identificati “Vandali”, ha fatto gran rifiuto.
Ci sarebbe poi da assegnare – restando in tema di equipollenze – il ruolo di Giovanni il Troglodita, altro uomo forte al seguito dell’imperatore. In coda scalpitano già Stabellini e Marighelli, se non altro per non lasciarsi affibbiare quello del generale eunuco Narsete.
Di questo passo in giunta, comunque, è più facile immaginarsi qualche assessore in meno piuttosto che in più. Sempre per dirla con il maestro di Augusta – che volete farci, lo adoro! -, in “Dialoghi di profughi”, “dove niente sta al posto giusto c’è disordine. Dove al posto giusto non c’è niente, lì c’è ordine”.
Già immaginiamo Sateriale roteare al cielo la sua spada e fulminare il prossimo sventurato che oserà muovere appunti all’operato dell’Highlander estense. “Ne rimarrà soltanto uno” sembra già il grido che rimbomba tra le stanze e i corridoi di palazzo ducale. I superstiti di giunta già si guardano intorno. La più accorta, Rita Tagliati, ha provveduto a rinforzare con innesti di cemento armato l’immancabile foulard che protegge il collo della vicesindaco. Atti confida nella statura di statista per mandare a vuoto il colpo ghigliottino, mentre tra gli altri si gioca a bottiglia per indovinare chi sarà il prossimo.
Sì, perché nonostante le varie richieste di una ridistribuzione delle deleghe vacanti e magari della nomina di qualche sostituto se non altro negli assessorati clou come Cultura e adesso Lavori pubblici, c’è chi giura che Sateriale non si accontenterà di veder ridotta la propria squadra a dodici elementi.
Dieci sarebbe il numero perfetto. Come i dieci piccoli indiani. Ospiti in un’isola inaccessibile – un po’ come le stanze dei bottoni amministrativi – i dieci piccoli assessori combatterebbero giorno per giorno contro i continui presagi di morte. Inutilmente, perché – come vuole il capolavoro di Agatha Christie – ad uno ad uno, vengono eliminati. “E poi non rimase nessuno”, come recita macabra la filastrocca del romanzo.
Troppo bello per essere vero, penserebbe il sindaco sfregandosi le mani. Meglio fare i conti con la realtà. Dodici. Ed ecco sovvenire l’idea geniale. Eureka! Un lieve, veniale, delirio di onnipotenza che corre lungo la colonna vertebrale e il gioco è fatto. D’ora in poi i dodici assessori si faranno chiamare apostoli. Poi da cosa nasce cosa…
Ma piuttosto che portatori dello spirito santo amministrativo c’è chi segue la vulgata che vuole i sopravvissuti paragonati all’esercito delle dodici scimmie. In fondo la trama del film di Terry Gilliam è facilmente calabile in salsa ferrarese quando si parla di superstiti costretti a vivere nel sottosuolo per fuggire il contagio di un virus letale. Non si parlava fino a poco tempo fa di allarme ‘puzze’ dal petrolchimico? Rimaniamo, ovviamente, nel campo della fantascienza.
In attesa di vedere i fasti bizantini anche in terra estense c’è chi guarda invece al 2009, termine naturale di mandato del Nostro. Scellerati! Non ricordano che alla dipartita di Giustiniano l’impero fu vittima di una terribile peste che segnò la fine di un’epoca di splendore. Eppure sono in molti a dirsi pronti a correre il rischio. In fondo non era proprio Giustiniano ad ammonire “Numquam periclum sine periclo vincitur”, ossia il pericolo non lo si vince mai senza pericolo?

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com